FinTech e Millennials: rapporto 2016 di una rivoluzione
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La Finanza Tecnologica meglio conosciuta come FinTech sta cambiando le nostre abitudini di investimento e risparmio attraverso innovativi e potenti strumenti destinati a rivoluzionare l’intero sistema economico e bancario tradizionale.

Lo dimostrano i dati del World Retail Banking Report 2016 di CapGemini ed Efma: rivelano che il 63% del campione analizzato sfrutta servizi FinTech. Il 55% lo consiglierebbe ad amici e conoscenti contro un 38% che resta fedele ai prodotti bancari tradizionali. Perché?

 

Boom di FinTech per Millennials e non solo

I nuovi servizi di Finanza Tecnologica sono facili da usare, veloci e permettono un’esperienza utente positiva. Sono diffusi soprattutto tra i giovani e tra i livelli più alti nei mercati emergenti, ma si prevede una rapida crescita ovunque che coinvolgerebbe clienti di tutte le età.

Ad accelerare la diffusione di FinTech sarà soprattutto l’avanzata dei Millennials (nati tra il 1980 e il 2000, quindi di età compresa tra i 17 ed i 37 anni), amanti dell’interazione, della velocità e del risparmio da sempre.

Quella dei Millennials è la Generazione Y, la prima nella storia del genere umano a conoscere spontaneamente i codici della comunicazione digitale, cresciuta all’interno di un metodo educativo tecnologico e neo-liberale.

Fanno parte della prima generazione davvero globale, sono iperconnessi, acquistano online e fruiscono di servizi sul web, nascono digitali, crescono mobile e si esprimono perlopiù attraverso i social network.

 

Quanti sono i Millennials

Attualmente, rappresentano una bella fetta di clienti: sono 2,3 miliardi nel mondo, 83 milioni solo negli USA (1/4 della popolazione).

Secondo i dati di Wealthfront (servizio d’investimenti automatizzato) entro il 2019 la Generazione Y dei Millennials controllerà 7 trilioni di dollari in attività liquide.

Il sondaggio “Generation What?” condotto da Ebu-Rai in collaborazione con Rep.it (con un campione di circa un milione di Millennials provenienti da 35 Paesi europei) rivela che, pur essendo esperti di tecnologia, non sono in grado di pianificare il loro futuro finanziario e, il più delle volte, associano il termine ‘risparmio’ ad un sacrificio estremo.

In Italia, sono stati stimati 11,2 milioni di Millennials, il 76% dei quali è connesso ad Internet dalla mattina alla notte; per loro il concetto stesso di digitale è superato, loro sono mobile. Non possono che optare per la FinTech, sempre più sfruttata dagli utenti online.

 

Come si organizzano i colossi della finanza

Non a caso, nel 2016, i colossi del settore bancario si sono organizzati investendo nei servizi FinTech. Goldman Sachs ha rilevato Honest Dollar, azienda operante nel settore delle consulenze finanziarie online; JP Morgan ha avviato una collaborazione con la piattaforma On Deck per i prestiti alle piccole imprese e BNP ha deciso di collaborare con Smart Angels, piattaforma di crowdfunding.

Fintech, Big Data e Intelligenza Artificiale saranno gli strumenti ed il linguaggio per ‘captare’ e soddisfare le esigenze dei risparmiatori Millennials.

La stessa tecnologia è un grande strumento per chi si occupa di consulenza finanziaria e di investimento al fine di osservare, analizzare e comprendere meglio le abitudini del cliente, le sue esigenze.

Oltretutto, consente l’aumento in termini di efficienza operativa della fornitura del servizio.

L’analisi dei Big Data permette ai gestori di fondi di creare Alpha per i loro clienti offrendo un rendimento superiore a quello del mercato.

FinTech, per i Millennials e per chiunque, non significa che intelligenza artificiale e robo-advisor sostituiranno i consulenti in carne ed ossa: il ruolo della persona resterà fondamentale ma con mezzi diversi d’interazione come la chatbox che non altera la personalizzazione del rapporto.

 

Robo-Advisors e Customization

La natura tecnologica dei Millennials inciderà non poco sul mondo della finanza.

Cosa cambierà? In che modo i consulenti finanziari potranno attirare l’attenzione dei clienti del futuro?

In base ad un sondaggio della CFA Institute Financial NewsBrief, nei prossimi 10 anni, il grosso cambiamento sarà dato, da una parte, dai Robo-Advisors, dall’altra, dal servizio personalizzato.

I Robo-Advisors, tramite profilazione dell’utente e complessi algoritmi, sono in grado di creare un portfolio fatto su misura selezionando i migliori investimenti e relativi livelli di rischio.

L’utente sceglierà la migliore soluzione, confermerà gli ordini suggeriti e, da quel momento, il servizio controllerà costantemente il portafoglio dell’investitore segnalando eventuali modifiche nel tempo. In tal modo, l’utente potrà controllare in maniera autonoma l’andamento dei propri investimenti sia da desktop sia da dispositivo mobile.

Sono due le tipologie di Robo-Advisors: i servizi interamente automatizzati ed i sistemi che hanno alle spalle un team di professionisti che controllano e bilanciano costantemente i portafogli.

In sostanza, i Robo-Advisor non spiazzeranno di certo i consulenti finanziari in carne ed ossa, anzi sarà proprio la customization l’arma migliore per attirare i Millennials: il BlackRock Global Investor Pulse ha rivelato che il 48% di loro desidera servizi su misura ad hoc.

Preferiscono una buona gestione della ricchezza nel tempo piuttosto che affidarsi alla pensione, sono più coinvolti da tematiche sociali ed ambientali da associare ad attività di investimento.

Rispetto alla generazione precedente, la Generazione Y risulta, però, più lenta a raggiungere una propria indipendenza finanziaria: il Fidelity Investments Millennial Money Survey rivela che il 47% dei giovani ha ricevuto un supporto iniziale dai genitori.

 

Blockchain e Social Lending: due nuovi modelli Fintech

Tra i nuovi modelli e servizi tecnologici FinTech che mirano a semplificare la gestione di prestiti, investimenti, contratti ed altre operazioni finanziarie, non si possono trascurare anche la Blockchain ed il Social Lending, che insieme ai Robo-Advisors sono le principali tendenze evolutive.

La Blockchain, database internazionale, funge da libro contabile in grado di registrare ed archiviare tutte le transazioni eseguite in Bitcoin dal 2009 ad oggi: l’obiettivo di questo database è modificare radicalmente i principi di transazione, proprietà e fiducia eliminando l’intervento di terze parti al punto tale da poter consentire, ad esempio, la sottoscrizione digitale di un passaggio di proprietà o di un atto notarile.

Il Social Lending è un sistema di prestito diretto tra privati tramite una piattaforma web dedicata senza l’intermediazione di banche e finanziarie, il che permette tassi più alti a chi presta denaro e tassi più bassi a chi ottiene un prestito. Chi gestisce questa piattaforma non detiene materialmente il denaro dei prestatori, denaro affidato ad un terzo soggetto (in genere, una banca depositaria) e protetto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

 

L’approccio dei Millennial al mercato azionario

Secondo la ricerca di bankrate.com solo 1 su 3 Millennials investe nel mercato azionario. Perché?

I Millennials non amano rischiare, sono ancora ‘scottati’ dalla crisi finanziaria del 2008 ed il loro atteggiamento culturale è di fidarsi poco dei mercati.

In termini pratici, essendo giovani non hanno da parte abbastanza per investire su azioni a lungo termine, hanno un bisogno costante di liquidità.

Faranno carriera, cresceranno e col tempo ‘impareranno’ ad investire sia grazie al supporto ed ai consigli dei datori di lavoro (fondi pensionistici) sia al vantaggio di poter carpire online una gran quantità di informazioni sulle società che operano sul mercato, prima di acquistare azioni.

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