La transazione energetica rappresenta una delle sfide più importati del nostro tempo. “Voglio augurare ogni successo possibile al nuovo CdA, al presidente e all’amministratore delegato“, ha detto Francesco Starace.
Analizzando l’andamento del business, ha detto che “i risultati 2022 sono andati oltre le aspettative e hanno dimostrato l’adeguatezza delle scelte manageriali. La performance 2022 è ben impostata per sostenere la performance futura e dare una visibilità adeguata. Il programma di avanzamento strategico è proseguito sulla buona strada. Enel riesce quindi a garantire un divenendo in crescita nonostante le turbolenze“. “Il dividendo per azione atteso nel 2024 e nel 2025, pari a 0,43 euro, è una base e potrebbe essere aumentato”, ha specificato.
Enel è “nella posizione migliore per accelerare la transizione energetica dell’Europa rispetto ai combustibili fossili“. “Siamo consapevoli che lotta al cambiamento climatico non si limita a un piano ambizioso – che nel caso di Enel prevede un obiettivo di emissioni zero al 2040 – ma essere coerenti in una serie di azioni, come la coerenza di investimenti, la governance sulle questione legate al clima e una reportistica adeguata – ha proseguito – La chiarezza dei nostro obiettivi di riduzione delle emissioni è stata riconosciuta dagli investitori”.
Starace si è soffermato molto sul riposizionamento strategico del gruppo. “Dal 2014 abbiamo seguito una strategia di riposizionamento e semplificazione, specialmente su due fronti: in America Latina con azioni molto complesse e in Est Europa con un difficile disimpegno. Stiamo ora concludendo questo sforzo di semplificazione, che entra nello stato fine: nel 2022 la strategia di semplificazione ci ha permesso di valorizzare asset per 5,9 miliardi di euro e, in particolare siamo stati l’unico operatore energetico davvero uscito dalla Russia“.