Eni piazza un altro colpo che proietta l’Italia verso un futuro all’insegna dell’emancipazione dalle forniture di Mosca, proprio quando sull’Europa si allungano le ombre di un inverno con poco gas e razionamenti in vista.
Il Cane a sei zampe, mentre il prezzo del gas ha raggiunto un massimo di oltre i 288 euro per megawattora in Europa per via del nuovo blocco del Nord Stream 1 programmato dal 31 agosto fino al 2 settembre, ha annunciato la scoperta nel pozzo Cronos-1, nel blocco 6, a circa 160 chilometri al largo dell’isola di Cipro, in una profondità d’acqua di 2.287 metri. Il blocco è operato da Eni Cyprus con una quota del 50%. TotalEnergies è partner con il restante 50%.
Le stime preliminari indicano circa 2,5 trilioni di piedi cubi di gas, con un significativo potenziale aggiuntivo che verrà valutato con una ulteriore esplorazione da parte del gruppo guidato da Claudio Descalzi. Il pozzo ha incontrato un’importante colonna di gas in una sequenza di roccia serbatoio carbonatica con proprietà da discrete ad eccellenti. Da San Donato hanno spiegato come l’intensa campagna di acquisizione dati ha evidenziato un net pay complessivo di oltre 260 metri con intervalli caratterizzati da ottima permeabilità. Il pozzo Cronos-1 è il quarto pozzo esplorativo perforato da Eni Cyprus e il secondo nel Blocco 6, dopo la scoperta a gas di Calypso-1 nel 2018.
La scoperta di Cronos-1, oltre a innescare il rally del titolo in Borsa, che ha strappato a +1,6%, crea le condizioni per portare a sviluppo ulteriori potenziali volumi di gas nella regione e rappresenta una delle azioni conseguite da Eni a supporto della fornitura di ulteriore gas all’Europa. Un ritrovamento che senza dubbio “conferma l’efficacia della strategia esplorativa di Eni, volta a creare valore attraverso la profonda conoscenza dei bacini geologici e l’applicazione di tecnologie geofisiche proprietarie”, si legge nella nota che ha accompagnato l’annuncio.
Intanto, da Rimini, il ceo di un altro grande gruppo italiano, Enel, lancia l’allarme sul gas. “Le misure per mitigare l’impatto dei costi energia”, ha avvertito Francesco Starace, “sono destinate nel breve a funzionare, purtroppo temo che questa situazione energetica si protrarrà più a lungo di quanto pensato. Serve andare alla causa che è la non giustificata esplosione del prezzo della materia prima gas. Per questo è fondamentale mettere in sicurezza il sistema europeo e spero che la proposta del premier Draghi prima o poi spero arrivi a compiersi. Senza un tetto al prezzo del gas tutti i paesi europei finanzieranno un trasferimento di ricchezza dai deboli ai ricchi, portando denaro dove non serve”.