Generali va all’Est in due tempi

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L’obiettivo di chiudere il dossier per il riacquisto del 49% della joint venture GeneraliPpf Holding (Gph) prima dell’investor day del gruppo triestino, in agenda per lunedì 14 gennaio, è stato raggiunto.

Ieri il consiglio di amministrazione delle Generali, riunitosi in via straordinaria a Milano, ha dato il via libera all’accordo raggiunto dall’ad Mario Greco, assistito dagli advisor Goldman Sachs e Bonelli, Erede, Pappalardo, con il finanziere ceco Petr Kellner per lo scioglimento della joint venture e il passaggio sotto il controllo del Leone della holding cui fanno capo 18 compagnie nei Paesi dell’Europa centro orientale. I dettagli dell’accordo saranno ufficializzati questa mattina, prima dell’apertura dei mercati, attraverso un comunicato stampa. Qualche indiscrezione è comunque filtrata al termine del consiglio di ieri. Secondo quanto si è appreso l’accordo dovrebbe portare al riacquisto in due tempi da parte delle Generali del 49% in portafoglio a Kellner. Un primo 24% di Gph dovrebbe essere rilevato dal gruppo triestino entro fine marzo.
In questo modo le Generali saliranno al 75% della joint venture, mentre Kellner rimarrà azionista di minoranza, ma con molti meno diritti sulla governance rispetto a quelli attuali. La quota rimanente del 25% dovrebbe invece essere acquistata dal Leone entro la fine del 2014. Trovato un accordo anche sulla valutazione dell’asset. Secondo quanto si è appreso il 49% di Generali Ppf Holding è stato valutato 2,5 miliardi. Entro marzo dunque il Leone staccherà un assegno di 1,25 miliardi a Kellner, che provvederà così a rimborsare la prima tranche del debito con il consorzio bancario guidato da Calyon, che ieri in un summit svoltosi ad Amsterdam (sede di Ppf) ha dato contestualmente il via libera all’accordo. La seconda tranche da 1,25 miliardi verrà invece girata al momento dell’acuqisto della quota rimanente alla fine del 2014. In questo modo le Generali potranno fare fonte all’esborso senza fare ricorso ad aumenti di capitale, ma finanziandosi esclusivamente con mezzi propri (il bond subordinato da 1,25 miliardi emesso a novembre). L’accordo raggiunto ieri prevede anche lo scioglimento delle partnership tra il Leone e Kellner in altri due veicoli. Il finanziere girerà alle Generali, che salirà così al 100%, la sua quota nel veicolo Ppf Beta. Si tratta della holding cui fa capo il 38% della compagnia russa Ingosstrakh, che farà così capo esclusivamente a Trieste. In cambio le Generaligireranno a Kellner la loro quota nel fondo di private equity Ppf Partners.
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