Genova, la ripartenza delle opere della città dopo il crollo del Ponte Morandi
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«La città ha preso un grande schiaffo con il crollo del Morandi e le sue 43 vittime, che non saranno mai dimenticate. Ma dopo questo schiaffo Genova si è risvegliata e risollevata. Ora stiamo viaggiando su un trend di crescita, che va dai posti di lavoro al Pil, agli investimenti, alle nuove infrastrutture, all’insediamento di nuove aziende». Il sindaco di Genova, Marco Bucci, si prepara a commemorare la tragedia di cinque anni fa, quel drammatico 14 luglio 2018, quando il viadotto Morandi, sul torrente Polcevera, è crollato come fosse di cartone, spegnendo l’esistenza di tante persone che lo stavano attraversando e segnando per sempre la vita dei loro cari.

Cinquanta milioni di transiti su ponte San Giorgio

Quella disgrazia, peraltro, ha dato una scossa alla comunità genovese e all’intera Liguria che, da allora, in virtù anche dei fondi arrivati, a ristoro, dal decreto Genova e, successivamente, con il Pnrr, non ha smesso di andare avanti. A partire dal nuovo ponte San Giorgio, progettato da Renzo Piano e costruito in 18 mesi da Webuild e Fincantieri. Su quel viadotto, a tre anni dall’inaugurazione del 3 agosto 2020, ci sono stati 50 milioni di transiti, con una media giornaliera di 48mila (dati Aspi).

Il problema della manutenzione delle strutture

La disgrazia del Morandi – afferma Bucci – ha messo in luce, tra l’altro, un grosso problema, quello della manutenzione delle infrastrutture. Per rimetterle a posto ora si sta investendo in tutta la Liguria, sulle autostrade ma anche sulle ferrovie. È chiaro che questo crea disagio. Però non abbiamo scelta: meglio avere disagi subito che portarli avanti nel tempo. Genova, comunque, non dimenticherà le sue vittime. Stiamo investendo sul Memoriale, i lavori sono partiti e saranno terminati nel giro di 12-14 mesi. Stiamo anche facendo rigenerazione urbana nel quartiere sotto il ponte. Nella vicina area del Campasso, poi, realizzeremo un grande impianto sportivo con la strada che collegherà la zona a Certosa. E ancora avremo il Cerchio rosso, una via pedonale e ciclabile che unirà le due sponde del Polcevera. Per tutti questi interventi mettiamo circa 140 milioni di denari pubblici, a cui si aggiungono 30 milioni di project financing, da parte dei privati, per l’impianto sportivo».

Tra 6 e 7 miliardi di investimenti

Poi, ricorda il sindaco, ci sono tutti gli altri interventi attivati su Genova: «La nuova diga foranea, gli investimenti sul Tpl, incluso lo skymetro in val Bisagno, la funivia verso il forte Begato, il people mover per la collina degli Erzelli, le rigenerazioni urbane del waterfront di Levante, dell’area sotto il ponte San Giorgio e di Sestri Ponente nonché il tunnel subportuale. E poi gli investimenti che faremo in futuro. Tutto questo quota complessivamente tra 6 e 7 miliardi».

La commemorazione nella Radura della memoria

La commemorazione delle vittime del Morandi, il 14 agosto, prevede, quest’anno, una serie di iniziative, fra cui una cerimonia di ricordo, alla quale parteciperà anche il vicepresidente del consiglio, Matteo Salvini, presso la Radura della memoria, sotto il nuovo viadotto. Ma nei ricordi dei parenti delle vittime il 2023 resterà legato a una testimonianza autorevole e inquietante, resa a maggio, durante un’udienza del processo per il ponte. Gianni Mion, ex supermanager del gruppo Benetton, ha ricordato di una riunione avvenuta nel 2010 (secondo quanto ricostruito) e alla quale aveva partecipato gran parte del vertice del gruppo, compresi Gilberto Benetton e Giovanni Castellucci (ad di Aspi). «Emerse che il ponte – ha detto Mion – aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo. Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza. Mi risposero: ce la autocertifichiamo».

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