Gli investitori sono terrorizzati dai mercati
Record negativo per i tassi

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Dopo i crolli subiti di recente dai mercati di Cina e Usa e la loro ripresa repentina gli investitori non sanno cosa fare, combattuti tra i timori di un nuovo crollo azionario e le opportunità di guadagno che offrono titoli diventati in linea generale più convenienti, in particolare in Asia.

È ormai da mesi che i mercati subiscono sbalzi violenti, mentre il petrolio è stato tartassato dalle vendite, perdendo anche il 10% martedì scorso dopo un rally del 25% nello spazio di tre giorni.

Gli analisti di Credit Suisse hanno sottolineato come i cali sono stati della stessa intensità di quelli visti durante il periodo di turbolenze successive all’attentato delle Torri Gemelle a settembre 2001.

I trader purtroppo non possono però affidarsi alle statistiche e ai precedenti storici: ci troviamo in un territorio inesplorato.

Come ha osservato Jim Reid di Deutsche Bank, uno dei maggiori problemi riscontrati da chi vuole analizzare la situazione attuale è che non ci sono dati storici su cui basarsi per esaminare le condizioni attuali e anticipare la direzione dei mercati. Il risultato è che “siamo tutti completamente all’oscuro di cosa avverrà. Mai prima d’ora un numero così alto di paesi del mondo ha stampato tanto denaro, lasciando i tassi di interesse vicini allo zero così a lungo”.

La prima economia al mondo, inoltre, si trova in un momento molto delicato. Da questo mese potrebbe iniziare il processo di uscita dalla sua strategia estrema di politica monetaria accomodante. La Federal Reserve si riunisce la prossima settimana e dovrà decidere se alzare o meno il costo del denaro. I tassi guida sono fermi allo 0-0,25% dal 2006.

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