Sarà inaugurato il 13 maggio il nuovo ortomercato di Milano
300 milioni di euro il costo della riqualificazione per trasformare il vecchio mercato ortofrutticolo di Milano che sarà inaugurato dal sindaco Beppe Sala il 13 maggio, dopo due anni di lavori.
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300 milioni di euro il costo della riqualificazione per trasformare il vecchio mercato ortofrutticolo di Milano che sarà inaugurato dal sindaco Beppe Sala il 13 maggio, dopo due anni di lavori.

In queste ore, già molti operatori hanno fatto ingresso nel nuovo terminal che, assicura il presidente di Sogemi Cesare Ferrero, «è grande quanto l’aeroporto di Malpensa: siamo a un punto di compimento. Non sarà più l’Ortomercato come lo abbiamo conosciuto in questi anni, nel bene e soprattutto nel male. Questa nuova area è quello che serve a Milano per garantire la sicurezza alimentare».

Pareti bianche, insegne rosse, stand spaziosi per la conservazione di frutta e verdura. Il lungo corridoio su cui si affacciano i «negozi» è suddiviso in corsie: la prima, quella davanti agli stand, è per gli acquirenti, che passando possono osservare la merce esposta nella corsia più ampia e più spostata verso il centro della navata, così da rendere più fluida la visita e la possibilità di scegliere la merce con calma, paragonando prezzi e qualità. Ma rispetto a tutti gli altri padiglioni dell’Ortomercato — che risalgono alla sua apertura, nel 1965, e che saranno rasi al suolo — questo è «moderno: anzi — si corregge Ferrero — è il più moderno d’Europa, anche perché avendolo realizzato per ultimi abbiamo il vantaggio che ci consentirà di diventare i primi come benchmark di riferimento ambientale». Questo perché è «innovativo e sostenibile dal punto di vista energetico». Non solo, infatti, prevede un sistema di carico-scarico basato sulla digitalizzazione — ogni operatore e acquirente prenota il suo slot orario sulla app — ma i quattro mini-padiglioni che lo compongono sono alimentati a pannelli solari e, grazie a una collaborazione con A2a, riscaldamento e raffreddamento saranno regolati con le pompe di calore. Entro il prossimo anno, poi, il programma Foody 2025, lanciato poco prima della pandemia, porterà a un raddoppio: un padiglione gemello di questo sarà realizzato lì dove ora ci sono i vecchi terminal B, C e D dell’Ortomercato.

Sogemi, la società partecipata del Comune che ne ha la proprietà e la gestione, punta a una riqualificazione totale dei 700 mila metri quadri dei quattro mercati (ortofrutta, ittico, carni, fiori), con 350mila metri quadri di superficie edificabile di cui 220 mila di nuova costruzione entro l’estate prossima. «Questo significa — conclude Ferrero — assicurare quattro padiglioni per oltre 100 mila metri quadri e 282 punti vendita, con nove piattaforme logistiche e sette operatori specializzati». Gli obiettivi, d’altronde, sono ambiziosi: oltre 2 miliardi di euro di cibo scambiato ogni anno, 8 milioni di quintali di prodotti commercializzati e 368 imprese insediate stabilmente, di cui 150 grossisti e produttori agricoli, 134 operatori logistici, 3.903 società acquirenti, 5 mila persone al giorno e oltre 10 milioni di consumatori serviti.

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