Pare che Google non navighi in buone acque.
La European Consumer Organization (BEUC) è un’agenzia che comprende solo cinque membri UE e che viene gestita dai rappresentanti delle associazioni dei consumatori di questi Paesi, ma che ha anche una certa influenza sulle politiche di Strasburgo. Insieme alla BEUC, comunque, alcune altre associazioni a tutela dei consumatori europei ed americani avrebbero presentato delle istanze contro Mountain View sia all’attenzione della Commissione Europea che presso la FCC di Washington.
Il problema, in questo caso, riguarderebbe le impostazioni della privacy degli account Google, che secondo le associazioni dei consumatori sarebbero strutturate in modo da convincere gli utenti ad accettare la raccolta per intero dei propri dati. In particolare, viene criticata la presenza del pulsante “accetta tutti”, specie in virtù della mancanza dell’opzione “negatutti”, che secondo le associazioni dei consumatori andrebbe inserita da Big G per “equilibrare” le possibilità a disposizione degli utenti.
Inoltre, secondo la BEUC, Google non fornirebbe spiegazioni adeguate su come vengano immagazzinati i dati degli utenti, su quali dati personali vengano immagazzinati e sul perché questi ultimi servano agli scopi del signup per un account Google. Il problema, in questo caso, si estenderebbe però a tutti i servizi dove viene applicata la policy di raccolta dei dati di Big G, che riguarda anche Gmail, Google Maps e l’app store di Google Play.
Sempre la BEUC ha criticato Google definendola l’avanguardia del “capitalismo della sorveglianza” e spiegando che l’azienda di Mountain View avrebbe infranto il GDPR europeo nella raccolta dei dati degli utenti, trattenendoli sui propri server oltre il tempo massimo previsto dal regolamento dell’UE.