Il Friuli VG cresce con le connessioni
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Le infrastrutture digitali accompagnano la crescita del Friuli Venezia Giulia. A Trieste l’evento “FVG connect – Infrastrutture e investimenti innovativi per lo sviluppo della Regione”, promosso da Open Fiber insieme a Vodafone e Bat, ha fatto il punto della situazione.

«La rete in fibra ottica che Open Fiber sta realizzando in tutta Italia – ha detto l’ad di Open Fiber Mario Rossetti – assume un valore sociale in particolare nei borghi e nelle aree più isolate, dove abbiamo accelerato per completare il piano Aree bianche affinché tutti cittadini possano usufruire dei servizi digitali più avanzati, esattamente come gli abitanti delle grandi città. Un piano che in FVG è già quasi completato. Nella regione abbiamo già investito 110 milioni di euro e ne investiremo ulteriori 100 per raggiungere città, piccoli comuni e zone industriali. La possibilità di accedere a una connessione ultraveloce rappresenta anche un driver di sviluppo delle attività produttive, dall’industria 4.0 all’agricoltura smart».

Non solo città e centri abitati, ma anche porti, aeroporti e autostrade sono al centro della strategia: «Open Fiber sta costruendo il futuro, perché la fibra ottica è il fattore abilitante di applicazioni e servizi. È il Dna di un’azienda che è nata per essere il sistema nervoso del Paese, che ha bisogno di un’infrastruttura di qualità e pervasività. Oggi stiamo cablando città, piccoli paesi e zone industriali. Domani andremo su strade, autostrade, porti», conferma Rossetti. Una opportunità che il porto di Trieste intende cogliere, come sottolinea il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino: «Occorre guardare oltre la pura crescita dimensionale dei traffici, per cogliere tutte le opportunità rappresentate, ad esempio, dalla specificità di Trieste come capitale della ricerca e della fisica». In una regione che, ha ricordato il governatore Massimiliano Fedriga, «ha triplicato in pochi anni la presenza di investimenti esteri». Un esempio è l’insediamento di Bat (British American Tobacco) Italia a Trieste, un investimento di cinquecento milioni di euro in cinque anni, «grazie alla possibilità di avere un rapporto costruttivo tra i diversi livelli istituzionali, la continua condivisione di know-how e la proattiva collaborazione tra settore pubblico e privato», ha sottolineato il vicepresidente Andrea di Paolo. L’investimento a NordEst è stato annunciato a settembre 2021, e la prima linea di produzione è già attiva.

Il Friuli VG si conferma «un territorio dove innovazione e tecnologie digitali, dal nostro osservatorio, procedono di pari passo – è l’analisi di Alessandro Magnino di Vodafone Business – Abbiamo investito sulla sviluppo della rete mobile proprio per garantire una maggiore copertura ed una ottimizzazione della rete stessa per gestire un traffico dati che è raddoppiato da prima della pandemia a oggi. Con FWA5G – un sistema ibrido fibra-radio – abbiamo portato in 48 piccoli comuni la banda ultralarga riducendo la distanza digitale che ancora caratterizza alcune zone ‘lontane’ dalle grandi città. A Trieste e in tutta la regione continueremo a investire per garantire una rapida diffusione del 5G per rispondere al forte interesse di applicazioni digitali avanzate come le MPN ovvero mobile private Network, le soluzioni di Cloud computing per il manifatturiero, soluzioni di Big Data a supporto di politiche turistiche o soluzioni legate alla sanità e telemedicina».

Una criticità comune è quella della carenza di risorse umane: «La carenza di manodopera è un problema che incide sui piani di sviluppo, specialmente nelle regioni del Nord – spiega Rossetti – Open Fiber oggi impiega 8-9 mila persone, ne cerchiamo altre 4-5 mila da far lavorare sui cantieri. Non è semplice perché insieme alle altre aziende attive nel PNRR competiamo per trovare risorse umane, e questo fattore mette a rischio il completamento dei piani entro il 2026».

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