Il giorno tanto atteso da Twitter è finalmente arrivato
Niente più spunta blu gratis ai profili verificati che non pagano su Twitter.
Twitter

Ancora nessun commento

Niente più spunta blu gratis ai profili verificati che non pagano su Twitter.

LeBron James nei giorni scorsi si era fatto portavoce della mozione di quelli che non avevano alcuna intenzione di mettere mano al portafoglio (anche se si tratta di pochi dollari al mese). La spunta blu legata al suo profilo però, a differenza di quelle dell’account ufficiale della NBA e di Stephen Curry ad esempio, non è andata via: perché? La risposta l’ha data Elon Musk – proprietario di Twitter e promotore di questa rivoluzione sul social network più utilizzato dai giocatori NBA: è lui che sta pagando per LeBron James, per far sì che alcuni personaggi famosi come lui mantengano una tale riconoscibilità (pare lo stia facendo anche con Stephen King, ad esempio). Che sia una battuta o un modo per fare notizia, poco importa: la questione difatti va ben oltre gli otto dollari al mese da sborsare e riguarda il funzionamento di Twitter e la “perdita” dei riferimenti in questo rimescolarsi di carte in cui non si cerca più l’affidabilità (per quanto fosse complicato anche prima), ma soltanto persone disposte a pagare. Una logica che potrebbe portare i Curry e i Durant di questo mondo – anche loro senza spunta blu – a ridurre l’utilizzo della piattaforma. A meno Elon Musk non inizi a pagare anche per loro.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI