Il Governo blocca l’accordo di Fastweb con Huawei per la rete 5G Core?
Il Governo italiano ha posto il suo veto su un accordo commerciale tra Fastweb e il colosso cinese Huawei.
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Il Governo italiano ha posto il suo veto su un accordo commerciale tra Fastweb e il colosso cinese Huawei.

Il termine Golden Power fa riferimento all’insieme di strumenti volti a salvaguardare le imprese operanti in ambiti strategici o di interesse nazionale, o ancora all’interno di settori considerati ad alta intensità tecnologica. Il provvedimento numero 22 del 25 Marzo 2019 ha esteso il Golden Power alla nuova tecnologia 5G per questioni di sicurezza nazionale.

Il Governo avrebbe limitato un accordo tra Fastweb e la cinese Huawei relativo a una fornitura per le reti 5G core, chiedendo all’operatore italiano di diversificare i suoi fornitori per la rete di trasporto.

Sempre secondo quanto riportato, la decisione si sarebbe infatti resa necessaria dal momento che Fastweb avrebbe scelto Huawei come fornitore unico della sua rete 5G core.

La decisione sarebbe stata presa nel Consiglio dei Ministri del 22 Ottobre 2020, ai sensi della normativa sull’esercizio dei poteri speciali per gli asset strategici, in cui rientrano anche le reti 5G. Si tratterebbe comunque di un veto temporaneo legato chiaramente al singolo contratto e non al ruolo di Huawei in Italia.

Infatti, secondo la normativa vigente “la stipula di contratti o accordi aventi ad oggetto l’acquisto di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti inerenti i servizi”, nonché “l’acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica” relativi al 5G, quando posti in essere con soggetti esterni all’Unione Europea, sono soggetti a notifica.

I poteri esercitabili variano dall’imposizione di prescrizioni o condizioni da soddisfare al vero e proprio blocco dell’operazione, qualora si rilevi un possibile pericolo per attività di rilevanza strategica nel settore delle telecomunicazioni.

Nei confronti di Fastweb, il Governo aveva già fatto valere i suoi nuovi poteri in relazione a un’informativa relativa all’acquisto di apparati da ZTE Corporation e, prima ancora, per imporre alcune prescrizioni a diversi accordi commerciali con Samsung per la tecnologia FWA.

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