Il governo vuole salvare le banche che hanno in pancia sofferenze in eccesso
recesso

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Secondo un’esclusiva di Reuters, che cita due fonti a conoscenza degli ultimi sviluppi, il piano B del Tesoro è pronto. Il ministero dell’Economia avrebbe contattato dei fondi per l’acquisto dei prestiti inesigibili, i cosiddetti ‘non performing loans’. Se tutto va bene, si potrà partire dall’anno prossimo con le prime operazioni.

“Il veicolo al quale conferire le sofferenze sarà pronto il prossimo anno e agli investitori privati saranno conferite quote e la maggior parte dello rischio”, scrive Reuters. Tesoro e Banca d’Italia stanno svolgendo il ruolo di mediatori. Bruxelles aveva protestato contro il piano di creazione di una bad bank nella quale conferire gli “asset tossici”, perché una tale garanzia pubblica equivale ad aiuti di Stato, che sono vietati dalle norme dell’area.

Le sofferenze lorde hanno superato i 200 miliardi di euro a ottobre e secondo le stime degli analisti sono destinate a crescere ancora nei prossimi due tre anni. Quanto alle nette, oltrepassano gli 87 miliardi ma i valori di libro delle sofferenze iscritte sono ancora ben lontani da quelli di mercato, nonostante gli accontamenti degli istituti di credito in difficoltà.

“Ci sono alcuni grandi fondi alla ricerca di buoni investimenti in Italia; d’altro canto questa potrebbe essere l’occasione per le banche di pulire i loro bilanci una volta per tutte“, sintetizza una delle fonti.

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