Il 36% degli italiani in possesso di smartphone utilizza oggi i servizi di mobile banking contro il 23% di un anno fa (dato calcolato in modalità leggermente differente, ma di fatto confrontabile con l’attuale rilevazione). E per 9 su 10 ciò ha migliorato la gestione del denaro. A dirlo è I’Indagine Internazionale Ing sul mobile banking condotta da Ing Bank su un campione di 15.000 risparmiatori in 15 Paesi in cui l’istituto è presente.
Confrontandola con gli altri Paesi sottoposti alla survey, l’Italia si colloca al di sotto della media europea del 41% considerando l’intera popolazione bancarizzata, mentre i Paesi Bassi, con il 58% di utenti mobile banking conquistano il primo posto, seguiti dagli Stati Uniti con il 50% e dal Regno Unito con il 49% di risparmiatori attivi su servizi bancari digitali da dispositivi mobili. Gli europei sono inoltre propensi a passare a questi servizi nei prossimi 12 mesi: 15% rispetto all’8% degli Stati Uniti e al 9% dell’Australia. Non solo. In Europa, l’85% dei risparmiatori che utilizzano il mobile banking ha riscontrato grazie a questa tecnologia un miglioramento nella gestione delle proprie risorse economiche, sentendosi più “padrone” delle proprie finanze personali e più puntuale nei pagamenti (la percentuale sale al 90% in Italia). Dalla ricerca di Ing è emerso inoltre un certo scetticismo nei confronti delle app di pagamento di operatori non bancari: l’84% degli intervistati ha, infatti, affermato di fidarsi più delle banche che dei gruppi come Google e Apple o dei social media, che non superano insieme un 9% di “fan”.