Il regime pensionistico e l’idea di una pensione di garanzia
pensionati tito boeri

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Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un tema particolarmente sensibile che ha visto la nascita di numerose “rivolte” dei lavoratori: le pensioni. Si torna in particolare a discutere di pensioni di garanzia per i giovani e per i 40enni con carriere discontinue. Questa volta si può parlare in maniera più economica e specifica: le cifre messe in circolazione ammontano a: 650 euro al mese per chi ha 20 anni di contributi, una somma che può aumentare di 30 euro al mese per ogni anno in più fino a un massimo di mille euro. Non c’è nulla di certo tanto meno di fatto visto che si tratta di una ipotesi lanciata dal consigliere, Stefano Patriarca, durante il convegno sulle pensioni organizzato dal Pd.

Tommaso Nannicini, responsabile per il lavoro nella segreteria del suo partito, non ha smentito la notizia ed ha confermato nel corso dello stesso convegno che verrà sicuramente messa sul tavolo questa proposta. Secondo Poletti si tratta di un argomento estremamente sensibile e che si ha l’obbligo di operare nel miglior dei modi e con i tempi più celeri possibili. L’obiettivo consiste nel trovare un accordo entro la prossima legge di Bilancio.

In un mondo dove la crisi non si attenua, dove i giovani preferiscono rimanere rilassati nelle mura di casa invece di immergersi nel mondo del lavoro, seppur saturo di domanda si ha la necessità di operare per la tutela dei cosiddetti Millennials, cioè tutti coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995. In base alla riforma Dini, gli assegni previdenziali saranno calcolati interamente con il metodo contributivo.

Questa riforma puntava a mettere in sicurezza i conti dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ma, come si può vedere tutt’ora, qualcosa è andato storto nel mercato del lavoro. Oggi la vita professionale è diventata molto discontinua, e non per prendere esempio dall’impronta americana dove cambiare spesso lavoro è quasi una virtù, ma perchè i contratti precari ormai lo impongono.

Quando per loro sarà il momento dell’età pensionabile si troveranno un saldo di gran lunga inferiore rispetto a quello che ci si poteva aspettare, soprattutto vedendo quella dei propri genitori. Questo significa che le loro pensioni rischieranno di essere talmente basse da non garantire una vecchiaia dignitosa.

Ecco perchè ha preso piede l’idea di una pensione di garanzia, vale a dire un importo fisso ai 450 euro al mese interamente a carico dello Stato, una cifra che potrà essere di sostegno a molti.

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