Ha viaggiato tra Sibari e Reggio Calabria il primo treno del Gruppo Fs Italiane alimentato esclusivamente con HVO in purezza, un biocarburante fornito da Eni Sustainable Mobility che può contribuire alla riduzione di oltre l’80% delle emissioni di CO2eq (calcolate lungo l’intera catena del valore del prodotto, in base alla materia prima utilizzata, rispetto al mix fossile di riferimento, ndr). Il primo viaggio commerciale con viaggiatori a bordo si è svolto in Calabria con il treno ibrido Blues di Trenitalia.
Un viaggio andata e ritorno tra le due città calabresi di 700 chilometri, per 13 ore di servizio operativo, che ha rappresentato un traguardo importante per il Gruppo guidato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris, coerente con la strategia di individuare alimentazioni alternative al gasolio sulle linee ancora oggi non elettrificate.
Carbon neutrality al 2040
L’utilizzo dei biocarburanti rientra a pieno in questa strategia e s’inquadra nei più ampi obiettivi – delineati dallo stesso Ferraris – di realizzare un ecosistema di mobilità integrata, più sostenibile e digitale, e di raggiungere la carbon neutrality al 2040, dieci anni prima dei parametri fissati dall’Europa.
Il treno, mezzo già più sostenibile rispetto ad altre forme di trasporto collettivo e privato, con l’utilizzo del biocarburante HVO riduce ulteriormente il suo impatto in termini di emissioni di CO2. In questo modo il treno ibrido Blues di Trenitalia, che già può viaggiare anche a batteria oltre che con il pantografo, utilizzando il biocarburante diventa ancora più “green”.
L’acronimo HVO
HVO è un acronimo che sta per olio vegetale idrotrattato: questo biocarburante è prodotto da materie prime di origine rinnovabile (ai sensi della Direttiva UE 2018/2001 cd. “REDII”) come scarti e residui, è inoltre in grado di essere performante come quelli tradizionali, offrendo pari prestazioni in termini di erogazione di potenza in ogni tipo di contesto.