Si e’ riunito oggi il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2014.Il Gruppo ha registrato un significativo miglioramento della redditivita’ – pienamente in linea con gli obiettivi del Piano di Impresa 2014-2017 – nonostante il permanere di un contesto di mercato difficile, con molteplici iniziative del Piano gia’ ben avviate e un forte coinvolgimento delle persone e continuando ad attuare una politica di rafforzamento dello stato patrimoniale e di accantonamenti rigorosi e prudenziali pur in presenza di un miglioramento nel trend del credito; Intesa Sanpaolo e’ nelle migliori condizioni per essere tra le banche europee che usciranno vincenti dall’esercizio di Asset Quality Review e Stress Test:? robusto utile netto: quasi 1,2 miliardi di euro nel primo semestre 2014, se si esclude l’aumento retroattivo della tassazione – dal 12% al 26% – della plusvalenza registrata nel 2013 sulla quota detenuta in Banca d’Italia. L’utile netto contabile ammonta a 720 milioni di euro nel primo semestre 2014 (+70,6% rispetto al primo semestre 2013) e a 217 milioni nel secondo trimestre 2014, nonostante l’elevato onere fiscale, con un’aliquota effettiva complessiva pari al 59% nel primo semestre 2014 e al 75% nel secondo trimestre 2014;? utile ante imposte in forte crescita a 1.220 milioni di euro nel secondo trimestre 2014, il piu’ elevato degli ultimi nove trimestri, +28% rispetto al primo trimestre 2014 e a 2.173 milioni nel primo semestre 2014, +70,3% rispetto al primo semestre 2013; ? risultato della gestione operativa in significativo aumento a 2.412 milioni di euro nel secondo trimestre 2014, il piu’ elevato degli ultimi nove trimestri, +19,3% rispetto al primo trimestre 2014 e a 4.434 milioni nel primo semestre 2014, +8,1% rispetto al primo semestre 2013; ? risultato ante imposte positivo per tutte le business unit, con un apporto nel primo semestre 2014 di 712 milioni di euro da Retail Italia (8) (+85% rispetto al primo semestre 2013), 1.045 milioni complessivamente (+25%) da Fideuram e Private Banking (9) (+32% e +20%, rispettivamente) e Wealth Management (10) (+24%), 1.121 milioni da Corporate e Investment Banking (-6%, +31% rispetto alla media semestrale del 2013) e 218 milioni da Banche Estere (+80%);? forte crescita dell’ammontare di risparmio gestito: aumento di circa 22 miliardi di euro nel semestre, con circa 13 miliardi convertiti da raccolta amministrata;? supporto all’economia reale: circa 17 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine erogato a famiglie e imprese nel primo semestre 2014;? andamento positivo degli interessi netti, 2.104 milioni di euro nel secondo trimestre 2014, +0,2% rispetto al primo trimestre 2014, e 4.204 milioni nel primo semestre 2014, +3,8% rispetto al primo semestre 2013; ? sostenuta dinamica delle commissioni nette: 1.727 milioni nel secondo trimestre 2014, +9% rispetto al primo trimestre 2014 e 3.311 milioni nel primo semestre 2014, le piu’ elevate dal 2007, +9,2% rispetto al primo semestre 2013; ? elevata efficienza, con un cost/income al 45,9% nel secondo trimestre 2014 e al 48,2% nel primo semestre 2014, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;? costante controllo degli oneri operativi: -2% nel secondo trimestre 2014 rispetto alprimo trimestre 2014 e +1,2% nel primo semestre 2014 rispetto al primo semestre 2013;? miglioramento nel trend del credito, con flussi di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis che nel primo semestre 2014 registrano il valore piu’ basso dal secondo semestre 2011: flussi netti a 4,1 miliardi di euro nel primo semestre 2014, rispetto ai 4,5 miliardi del primo semestre 2013 (-9%) e ai 6,5 miliardi del secondo semestre 2013 (-36%); flussi lordi a 6,3 miliardi di euro, rispetto ai 7 miliardi del primo semestre 2013 (-10%) e agli 8,5 miliardi del secondo semestre 2013 (-26%);? politica di accantonamenti che si mantiene comunque rigorosa e prudenziale:- stanziamenti a fronte dei rischi creditizi per 1.179 milioni di euro nel secondo trimestre 2014, rispetto ai 1.077 milioni del primo trimestre 2014, e per 2.256 milioni nel primo semestre 2014 rispetto ai 2.548 milioni del primo semestre 2013 (-11,5%),- un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 46,6% a fine giugno 2014, rispetto al 46% di fine 2013 (media dei concorrenti italiani: 37% nel primo trimestre 2014), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze salita al 63,1% a fine giugno 2014 dal 62,5% di fine 2013,- un livello di copertura complessiva dei crediti deteriorati, considerando le garanzie reali, pari al 135% a fine giugno 2014 (al 157% considerando anche le garanzie personali), con una copertura complessiva della componente costituita dalle sofferenze pari al 137% (al 157% considerando anche le garanzie personali),- un robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari a 84 centesimi di punto a fine giugno 2014 rispetto agli 80 centesimi di fine 2013 (media dei concorrenti italiani: 55 centesimi di punto nel primo trimestre 2014);? patrimonializzazione molto solida e in ulteriore miglioramento: ulteriormente rafforzati i coefficienti patrimoniali (gia’ su livelli largamente superiori ai requisiti normativi) al 30 giugno 2014, tenendo conto dei dividendi maturati nel semestre per l’esercizio 2014(11). Il Common Equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime e’ salito al 12,9%(12), dal 12,3% di fine 2013, livello top tra le maggiori banche europee edequivalente a capitale in eccesso (13) di circa 10 miliardi di euro e a un buffer di capitale di circa 13 miliardi per l’esercizio di AQR (14)e circa 20 miliardi per loStress Test (15). Il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2014 e’ risultato pari al 13,2%, rispetto all’ 11,9% pro-forma di fine 2013;? elevata liquidita’ e forte capacita’ di funding: attivita’ liquide per 107 miliardi di euroed elevata disponibilita’ di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, corrispondenti a una liquidita’ di 82 miliardi, a fine giugno 2014; rispettati gia’ oggi i requisiti di liquidita’ Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulle date previste per l’entrata in vigore a regime (2019 e 2018, rispettivamente); Intesa Sanpaolo “non dipendente” dalla BCE: nel secondo trimestre 2014, finanziamenti presso BCE – per ottimizzare il costo del funding – mediamente pari a 5 miliardi di euro, costituiti da operazioni standard di mercato aperto con scadenze comprese tra una settimana e tre mesi (9,8 miliardi mediamente nel primo trimestre);? molteplici iniziative del Piano di Impresa gia’ ben avviate, con un forte coinvolgimento delle persone:- New Growth Bank: in Banca 5®introdotto il modello di business “specializzato” in oltre 1.300 filiali con circa 1.800 gestori dedicati e ricavi per cliente gia’ aumentati da 70 a 80 euro; nuovi processi multicanale testati con successo e clienti multicanaleaumentati di oltre 300 mila nel semestre a 4,7 milioni (la prima banca multicanale in Italia); sviluppati il nuovo modello commerciale e l’offerta di prodotti del Polo della Finanza di Impresa (nuovo Mediocredito Italiano); in corso di implementazione a livello di Gruppo la nuova strategia per il Transaction Banking; lanciata un’iniziativa dedicata ai clienti High Net Worth nel Polo del Private Banking;- Core Growth Bank: lanciato il modello Asset Light nel Corporate e Investment Banking; proseguono le iniziative di controllo dei costi (131 filiali chiuse nel secondo trimestre del 2014, per un totale di 205 nel primo semestre 2014); semplificazione delle entita’ giuridiche: gia’ realizzata – nell’attivita’ di leasing, factoring, credito specialistico e consulenza – la riduzione da 7 fabbriche di prodotto a una sola (nuovoMediocredito Italiano) e avviate 2 delle 11 fusioni di banche regionali previste entro il 2015;- Capital Light Bank: definiti i criteri di misurazione della performance e il modello operativo e gia’ conseguiti 2 miliardi di euro di riduzione degli attivi non strategicicon circa 300 milioni di plusvalenze; pienamente operativa la Re.o.Co. (Real Estate Owned Company) per la gestione di asset repossessed, con la partecipazione a due aste; – persone e investimenti: lanciato il programma “Big Financial Data” per la gestione integrata dei dati commerciali e finanziari; costituito il “Centro per l’Innovazione”,per la formazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e della “filiale ideale”, presso la nuova Torre Intesa Sanpaolo a Torino.
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Stefano Rosso è stato nominato nuovo amministratore delegato di Marni
Stefano Rosso succederà a Barbara Calò alla guida di Marni, che supporterà Rosso nel periodo di transizione, e riporterà a Ubaldo Minelli, ceo del gruppo.