Invatec Medtronic: a rischio 314 posti di lavoro degli stabilimenti di Rocadelle e Torbole

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Il 12 luglio nuovo incontro al ministero dello Sviluppo Economico. Le segreterie nazionali di Filctem, Femca, Uiltec, hanno proclamato lo stato di agitazione in tutti i siti del gruppo . “È inaccettabile la decisione della multinazionale americana Invatec Medtronic di chiudere i siti produttivi di Roncadelle e Torbole, spostando all’estero produzione, ricerca e sviluppo”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso in una dichiarazione. Il 19 giugno scorso, ricordiamo, si è aperto al ministero dello Sviluppo Economico il tavolo sulla vertenza Invatec Medronic che riguarda il futuro di 314 lavoratori dei due stabilimenti bresciani. Presenti all’incontro i rappresentanti di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil (nazionali, territoriali e Rsu), del ministero e governo, e dell’azienda. “Lascia esterrefatti la decisione dell’azienda di abbandonare il Paese perché è un’azienda che ha un andamento positivo e non ha crisi né di mercato né di arretratezza tecnologica. Questa decisione ci preoccupa e deve preoccupare il Governo italiano: commesse pubbliche e delocalizzazione non possono andare insieme” hanno commentato in una nota la Filctem Cgil.

“Quando sono presenti delle commesse pubbliche (riguardanti il servizio sanitario nazionale, ndr) l’Italia deve dire la sua – hanno ribadito i rappresentanti sindacali della Filctem Cgil -. Il rischio è che questo atteggiamento possa spingere tutti i player a delocalizzare per rincorrere la logica dei bassi costi. Questo è un caso che potrebbe fare scuola”

Il ministero, dal canto suo, ha mostrato la totale contrarietà alla decisione assunta dall’azienda e si è impegnato ad aprire il confronto con i vertici della multinazionale. Posizione, questa, molto apprezzata dai sindacati, a breve un nuovo incontro.

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