L’ Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo ha pubblicato il rapporto informativo sulla sicurezza dell’aviazione civile in Italia per il 2017
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 Per quanto riguarda i droni, le segnalazioni pervenute all’ANSV (46) riguardanti eventi che, in generale, hanno visti coinvolti mezzi aerei unmanned, sono state sostanzialmente in linea con quelle dell’anno precedente (51).
Numerosi i casi pericolosi per la sicurezza aerea segnalati in prossimità dei principali aeroporti italiani e dei sentieri di decollo ed atterraggio. Ne riportiamo alcuni: a Fiumicino il 25 ottobre  è stato necessario fermare i decolli per poco più di 10 minuti a causa della presenza di un drone, a Pescara il 14 giugno un drone è stato avvistato sul finale dell’aeroporto mentre stava riprendendo l’inaugurazione del Ponte Flaiano. A Malpensa il 10 Aprile una mancata collisione tra un drone e un A319, a Milano Marittima un aeromodello avvistato mentre si stava svolgendo una missione elisoccorso, e poi droni  visti volare sopra il Porto Antico di Genova, in piena ATZ e sotto ai sentieri di avvicinamento, e altri.
Il 20 giugno un drone impiegato per addestramento (ndr: quindi probabilmente una scuola di volo) presso l’aviosuperficie Rinaura di Siracusa non ha più risposto ai comandi allontanandosi autonomamente (Flyaway). Il primo ottobre un drone vincolato da un cavo mentre svolgeva attività di controllo è precipitato ad Agro di Bologna a causa della collisione con uccelli (birdstrike).
Afferma l’Agenzia nel rapporto: “Nella quasi totalità degli eventi segnalati l’ANSV non ha potuto acquisire dati utili per un adeguato approfondimento (per la sostanziale impossibilità di individuare l’operatore del mezzo aereo a pilotaggio remoto), anche se, in taluni casi, la descrizione riferita dell’evento ha presentato elementi di criticità evidente. Ciò ha impedito all’ANSV di poter promuovere ulteriori iniziative oltre quelle già adottate nel corso del 2016 (a tal proposito si rimanda al Rapporto informativo dell’anno 2016), quando furono emanate cinque raccomandazioni di sicurezza, che destarono grande interesse, anche in ambito internazionale.
Anche nel 2017 molti degli eventi segnalati hanno dato luogo ad interferenze con aeromobili manned occorse in aree “sensibili” per l’attività di volo, cioè in prossimità di aeroporti aperti al traffico aereo commerciale o dei rispettivi sentieri di avvicinamento, peraltro anche a quote significative, rappresentando una criticità per la sicurezza delle operazioni aeree degli aeromobili manned. Dall’esame delle segnalazioni pervenute emerge pure che, a fattor comune, si può continuare a porre la sostanziale inosservanza della normativa nazionale vigente. Il fenomeno delle citate interferenze, come constatato dall’ANSV in occasione dei ricorrenti contatti con altre autorità investigative straniere, è comune anche a molti altri Paesi e sta assumendo dimensioni via via più rilevanti.
Di seguito si riporta, in un’ottica di migliore conoscenza del fenomeno descritto e quindi, anche, di prevenzione, il riepilogo delle segnalazioni registrate dall’ANSV nel 2017. Con riferimento alle informazioni contenute nella relativa tabella, va precisato che la terminologia utilizzata dagli equipaggi degli aeromobili manned che hanno effettuato le segnalazioni è risultata eterogenea (APR, drone, aeromodello), per cui non è stato possibile discriminare con assoluta certezza se le singole interferenze siano state prodotte da aeromobili a pilotaggio remoto (APR/droni) o da aeromodelli.
Come noto, la distinzione tra APR (detti più comunemente “droni”) ed aeromodelli è infatti sostanzialmente giuridica e come tale presenta delle zone d’ombra: sia in ambito nazionale (al riguardo, si veda il regolamento ENAC “Mezzi aerei a pilotaggio remoto”, ed. 2), sia in ambito internazionale [si veda, ad esempio, l’ICAO Circular 328 “Unmanned Aircraft Systems (UAS)”], la distinzione si basa sostanzialmente sulla tipologia di impiego del mezzo, che, nel caso degli aeromodelli, è esclusivamente per scopi ludici (impiego ricreativo e sportivo).”
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