La Banca d’Italia ha creato una sezione per le informazioni sul fabbisogno di monete delle banche
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La Banca d’Italia, al fine di innalzare l’efficienza e la fluidità del circuito delle monete in Italia, ha creato all’interno del Portale del Contante (Cash.it) – già utilizzato dai gestori del contante (banche e società di servizi) per l’invio delle statistiche sul ricircolo delle banconote – una sezione dedicata all’esposizione delle informazioni sulle eccedenze e sul fabbisogno di monete delle banche, Poste Italiane e le società di servizi, c.d. “borsino delle monete”. Accedendo alle informazioni esposte sul “borsino”, gli aderenti possono definire bilateralmente scambi di monete.

Tale iniziativa è stata promossa dalla Banca, oggi impegnata con il Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF) nella individuazione di un più ampio piano di azioni volte ad aumentare la funzionalità del circuito delle monete e a ridurne gli oneri.

Una delle problematiche attualmente più sentite riguarda l’accumulo, da parte delle banche e di altri operatori, di esuberi di monete a livello locale che vengono smaltiti dal sistema bancario con costi significativi e difficoltà nel  rispondere con prontezza alle richieste della clientela.

Un ricircolo delle monete fluido consente invece agli operatori “eccedentari” di ridurre gli oneri di detenzione e di diminuire quelli di trasporto. Dal canto loro, gli operatori “deficitari” possono approvvigionarsi di monete in tempi più contenuti rispetto a quelli normalmente necessari per la ricezione delle monete di nuovo conio tramite il canale istituzionale, che vede il coinvolgimento del MEF e la distribuzione presso le Filiali della Banca d’Italia.

La creazione del borsino si inserisce in un contesto normativo a livello europeo che prevede il controllo sui processi di trattamento delle monete da parte delle Autorità designate, ai sensi del Regolamento Ue n. 1210 del 15 dicembre 2010. Nel nostro Paese, l’art. 97 del D.L. n.1/2012 ha individuato l’Autorità responsabile dei controlli in materia di monete nel Centro Nazionale di Analisi delle Monete (CNAC), istituito presso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il decreto del 21 aprile 2015 del MEF “Disposizioni relative al controllo dell’autenticità e dell’idoneità alla circolazione delle monete metalliche in euro” fornisce norme applicative tali da consentire l’avvio dell’attività di controllo del CNAC. L’applicazione del nuovo quadro normativo comporta a un innalzamento dell’affidabilità dei processi di trattamento delle monete posti in essere dai gestori del contante.

L’accesso al borsino è protetto e riservato alle banche, poste e società di servizi aderenti, che possono accordarsi bilateralmente sulle condizioni degli scambi (trasporto, modalità di regolamento del controvalore, ecc.).

La Banca d’Italia, nell’auspicare la definizione in sede ABI di un protocollo interbancario sulle regole generali per gli scambi di monete basati sul Borsino, ha  indicato alcune regole essenziali cui gli operatori dovranno attenersi:

  • la verifica delle monete in conformità con i criteri fissati dalle norme europee (Regolamento UE 1210/2010) che saranno prossimamente dettagliati nel decreto del MEF che fornirà le norme applicative dello stesso Regolamento UE;
  • il rispetto di standard di confezionamento;
  • lo scambio delle monete al valore nominale;
  • il regolamento del controvalore, di norma, tramite strumenti che assicurino la tracciabilità delle operazioni stesse (es., bonifico);
  • la segnalazione alla Banca d’Italia di eventuali “ammanchi” nelle monete scambiate al fine di consentirle di valutare eventuali disfunzioni del circuito delle monete; la Banca fornirà poi tali informazioni al CNAC, Autorità di controllo nel comparto delle monete.

Tenendo conto di tali indicazioni nell’agosto 2015 è stato definito in sede ABI l’ “Accordo interbancario per lo scambio bilaterale di monete mediante l’utilizzo del Borsino”. L’elenco degli aderenti a tale protocollo, comunicati dall’ABI, viene pubblicato sul Borsino stesso.

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