La banca non fa la banca. Il mutuo? Solo se sei ricco

Non bastano più neanche due contratti a tempo indeterminato (e una finta pancia gravida) per ottenere un mutuo in banca. Perché è il reddito mensile che si dichiara a fare la vera differenza. Un momento però, neanche se guadagni tanto ma sei precario riesci ad ottenere credito. Dunque, la busta paga è una condizione imprescindibile per la stragrande maggioranza degli istituti bancari, ma non è sufficiente se non supera almeno i 1.500 euro al mese. Mentre, se li supera, non basta lo stesso, perché senza tempo indeterminato non ci sono garanzie per la banca e il mutuo viene rifiutato.

Un rebus? Abbastanza anche per noi, che abbiamo girato più di una settimana visitando filiali bancarie romane, fingendoci una coppia alla ricerca di un mutuo prima casa e parlando con funzionari il più delle volte disponibili e gentili che però non ci hanno risolto il problema, nonostante non ci sembrasse di chiedere la luna. Avevamo bisogno di 150 mila euro per un immobile che ne valeva circa 400 mila, vuol dire che la restante parte eravamo in grado di procurarcela da soli. Non è già questo un segno di solidità finanziaria da parte del richiedente? Una volta ci siamo finti giovani sotto i 35 anni precari, un’altra volta una coppia con due contratti a tempo indeterminato, e poi una coppia con un contratto precario e uno a tempo indeterminato, una coppia da due stipendi fissi, ma con un figlio piccolo.

Unica costante, quella di avere mensili in linea con la media italiana, vale a dire tra i 1.100 e i 1.200 euro. Ebbene, alla fine del nostro «viaggio», siamo riusciti ad ottenere poco più di 100 mila euro ad una rata che superava i 600 euro al mese, buoni a malapena per acquistare un box auto e neanche in una zona troppo centrale della capitale. E quando abbiamo tentato di alzare la posta, dichiarando ad una filiale che sì soltanto il marito aveva un lavoro fisso ma la moglie, seppur precaria, guadagnava 3.500 euro al mese, ci hanno risposto che la valutazione sarebbe stata fatta soltanto sul coniuge con busta paga.

Sono tempi duri per chi vuole acquistare casa, ce l’hanno ripetuto praticamente in tutte le filiali visitate. Le banche hanno stretto i rubinetti del credito, spesso dimenticano che lo Stato ha appena rifinanziato il fondo per mutuo prima casa under 35. Ma nessuno dei funzionari con i quali abbiamo parlato ce lo ha ricordato e anche là dove lo abbiamo espressamente chiesto, ci è stato risposto che non ne sapevano nulla. Al contrario, ci hanno pubblicizzato i loro mutui (nei quali non rientravamo, però), e chiesto garanzie su garanzie. Dei genitori, a patto che non siano troppo anziani, dei fratelli, purché non sposati e con un mutuo già acceso, perfino dei cognati. Ci hanno chiesto che lavoro facevamo, dove lavoravamo, da quanto tempo, e se potevamo fargli sapere le probabilità di rinnovo del contratto. La variabile figlio ha pesato in un paio di casi, nei termini in cui, ci è stato detto, quello che serve a sfamarlo e a vestirlo si presume venga sottratto dalla rata del mutuo. Così come l’immobile, se da ristrutturare, può comportare, insieme ad altri presupposti, il rifiuto del credito.

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2 commenti

  • Giorgio Verderio ha detto:

    Gentile CARLO D.,
    la situazione da te evidenziata non corrisponde a quella che io ben conosco e vivo giornalmente.
    150.000 euro di mutuo a due ragazzi under 35 con stipendio di 1.100 euro a testa ed a tempo indeterminato sono facilmente ottenibili. E lo sono anche se uno dei due ha un lavoro precario ma con un ottimo reddito, soprattutto perché il Loan To Value è meno del 40% (150.000 su 400.000). Con o senza figlio a carico. certo che se tutti e due i lavoratori sono precari necessita un garante, ma nulla di più.

    Giorgio

  • Riccardo ha detto:

    Condivido a pieno quanto scritto da Giorgio .

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