‘LA BANCA POPOLARE DI SPOLETO NON È UN ISTITUTO DI MALAFFARE’, IL SINDACATO FIBA-CISL DIFENDE IL LAVORO DEGLI ULTIMI ANNI

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L’ampio risalto riservato dai media alle note vicende della Banca Popolare di Spoleto Spa, è fonte di grande preoccupazione per gli effetti distorsivi di una fobia lesiva all’Istituto, che pericolosamente alimenta il convincimento Banca e bancari = associazione di malaffare.
Sulle questioni, o meglio sulla ricerca della verità e della responsabilità, sarà compito della magistratura fare luce e chiarire ruoli e implicazioni di tutti i soggetti coinvolti, a noi interessano le ricadute sull’immagine della Banca, sugli interessi dei Soci, sulla professionalità e sul futuro di chi ci lavora con onestà e dedizione, preoccupazione estesa anche per le sorti della Spoleto Credito e Servizi Srl e del personale dipendente.

La Banca Popolare di Spoleto Spa non è assolutamente una banca di malaffare, la crescita dell’Istituto negli ultimi anni (prima che la crisi globale inghiottisse tutto e tutti) non si è consolidata percorrendo “scorciatoie”, ma lavorando con serietà e professionalità – doti ampiamente profuse dai dipendenti – guadagnando la fiducia della clientela e, anche nel pieno della crisi economica e finanziaria, la Banca ha saputo svolgere il proprio ruolo di sostegno alle famiglie e alle imprese, gestendo i loro risparmi, credendo e sostenendo i loro progetti.
La Banca Popolare di Spoleto Spa non può essere sommariamente raccontata né vista come semplice custode di denari e di favori a disposizione “dei pochi”, questa è un’immagine lesiva che non le appartiene dalla quale ci dissociamo fermamente.
La Banca, infatti, nonostante le ombre calate recentemente e in un contesto così travagliato, prosegue la propria mission aziendale svolgendo un insostituibile ruolo sociale, conservando, ancor prima dei denari, i sogni e i progetti di tutta la gente per bene, verso la quale non è mai venuto meno un dialogo trasparente e un sostegno del futuro. La presenza stessa dei Commissari Straordinari, voluta dalla Banca d’Italia per riportare ordine nell’attività gestionale dell’Istituto, va inquadrata come ulteriore forma di garanzia nei confronti degli operatori delle
realtà economiche e delle famiglie.
I numeri si commentano da soli: negli ultimi due anni, la Banca ha raccolto dalla propria clientela oltre 320Milioni di Euro, offrendo prodotti tradizionali, sicuri, garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela Depositi, alla portata anche del piccolo risparmiatore, rifuggendo dalle cosiddette forme di “finanza creativa” e assicurando tassi di remunerazione tra i migliori sul mercato.
Gran parte delle somme raccolte sono state reinvestite nella nostra Regione: la campagna “Umbria che investe”, ad esempio, ha ridistribuito sul territorio oltre 100 milioni di Euro finanziando l’attività di impresa e l’acquisto delle abitazioni; con la campagna “Prestito Sprint” riservata ai privati, sono stati concessi oltre 25Milioni di Euro, quando in altre realtà, l’erogazione del credito ha subito una notevolissima flessione generale, penalizzando fortemente tutto il tessuto sociale.
Non va assolutamente ridimensionato il valore rappresentato dalla Banca Popolare di Spoleto nei confronti dell’autonomia creditizia dell’intera Regione, autonomia che, se venisse meno, accrescerebbe la diffusa difficoltà per tutta l’economia regionale, mettendo in discussione la sopravvivenza di tante aziende, con serie ripercussioni anche per la stessa Regione, intesa come entità autonoma.
E’ questa la Banca Popolare di Spoleto che abbiamo concorso a far crescere e che vogliamo difendere rifuggendo da qualsiasi disegno provocatorio e denigratorio.

 

Organo di Coordinamento FIBA-CISL della Banca Popolare di Spoleto Spa

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