«Non siamo vicini a un accordo finale», ha detto ieri, ma non chiude la porta all’Italia: anzi, suggeriscono fonti del Tesoro, conferma che la discussione è incardinata su tavoli tecnici perché è ormai condivisa l’idea che lo strumento è necessario e che si può realizzare, a condizione che rispetti le regole Ue sugli aiuti di Stato.
Assodato che la bad bank — direttamente o indirettamente — possa acquistare le sofferenze bancarie, si tratta di individuare un prezzo «di mercato» per evitare che la bad bank possa surrettiziamente offrire aiuti di Stato alle banche. E l’Italia ha elaborato un algoritmo che dovrebbe individuare quel prezzo «di mercato».
«Non siamo in alcun modo vicini a chiudere ma siamo in confronto continuo con le autorità italiane su come istituirla», ha detto Vestager. «Si tratta di un modo per aiutare le banche a gestire le sofferenze ed è normale che ci siano consultazioni per essere sicuri che la bad bank rispetti le regole europee sugli aiuti di Stato: succede anche in altri paesi come la Germania e la Slovacchia. Io comunque sarò a Roma ed è molto importante avere un dialogo bilaterale con gli Stati membri». La commissaria vede oggi il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, mentre giovedì è attesa alle commissioni Industria di Camera e Senato e incontrerà i ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dello Sviluppo economico, Federica Guidi, il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e il vice dg di Via Nazionale, Fabio Panetta.
Domenica a Cernobbio Padoan aveva suscitato attese per una soluzione a portata di mano: «Stiamo avendo discussioni tecniche per identificare gli strumenti per permettere alle garanzie statali di operare. Siamo ai colloqui finali con la Commissione in questi giorni e pensiamo di risolvere presto i problemi tecnici». Di fatto è questione di tempo. Al Tesoro auspicano una conclusione entro fine anno, che sarebbe considerata «un buon risultato».
«Non siamo in alcun modo vicini a chiudere ma siamo in confronto continuo con le autorità italiane su come istituirla», ha detto Vestager. «Si tratta di un modo per aiutare le banche a gestire le sofferenze ed è normale che ci siano consultazioni per essere sicuri che la bad bank rispetti le regole europee sugli aiuti di Stato: succede anche in altri paesi come la Germania e la Slovacchia. Io comunque sarò a Roma ed è molto importante avere un dialogo bilaterale con gli Stati membri». La commissaria vede oggi il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, mentre giovedì è attesa alle commissioni Industria di Camera e Senato e incontrerà i ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dello Sviluppo economico, Federica Guidi, il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e il vice dg di Via Nazionale, Fabio Panetta.
Domenica a Cernobbio Padoan aveva suscitato attese per una soluzione a portata di mano: «Stiamo avendo discussioni tecniche per identificare gli strumenti per permettere alle garanzie statali di operare. Siamo ai colloqui finali con la Commissione in questi giorni e pensiamo di risolvere presto i problemi tecnici». Di fatto è questione di tempo. Al Tesoro auspicano una conclusione entro fine anno, che sarebbe considerata «un buon risultato».