La Consob starebbe valutando se impugnare i bilanci 2012 di Mps
Consob segnala quattro società non autorizzate a operare in Italia

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Nel corso di un’audizione alla Commissione finanze e tesoro del Senato, il presidente Giuseppe Vegas parla di fatti nuovi che sono emersi e per questo si starebbe “valutando qualunque tipo di ipotesi”. E, anche: “bisogna vedere quanto la diversa rappresentazione abbia inciso sul bilancio”.

I fatti nuovi di cui parla il numero uno della Consob riguardano gli elementi che sono emersi nel corso del processo aperto a Milano la scorsa settimana in relazione all’operazione con Nomura che aveva realizzato la vecchia gestione Mps. Nel processo, in cui la Consob si è costituita parte civile, i giudici hanno chiesto un rinvio a giudizio per gli ex vertici di Mps per falso in bilancio, ritenendo che l’operazione andava rappresentata diversamente in quanto si trattava di un cds sintetico.

“Dovremo valutare se la rappresentazione dell’operazione ha mutato la sostanza del bilancio” ha concluso Vegas.

Vegas ha parlato anche del recepimento della direttiva Ue con cui entrerà in vigore il “bail in” in Italia, facendo riferimento in particolare allo schema di decreto legislativo e all’ “obbligo di differire la diffusione al pubblico della notizia relativa alla procedura di risoluzione sino al momento della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”. Tale norma, ha continuato, “si pone in contrasto con la direttiva comunitaria sugli abusi di mercato. Quest’ultima impone la diffusione al pubblico, senza indugio, di qualsiasi informazione price sensitive”.

Di fatto, lo schema di decreto legislativo all’esame del Parlamento “puo’ determinare un danno per gli investitori che acquistano strumenti finanziari della banca a un prezzo che non riflette la notizia sullo stato di dissesto della banca o dell’impresa di investimento”. Esiste anche il rischio di “alimentare contenziosi legali e cause di risarcimento” da parte degli investitori pregiudicati da un quadro informativo “incompleto o fuorviante”.

Vegas ha anche auspicato che le nuove norme sulle risoluzioni bancarie (bail-in) non trascurino “i portatori di obbligazioni non garantite che hanno sottoscritto i loro titoli prima dell’entrata in vigore” della nuova normativa.

“Al riguardo – afferma Vegas – le necessità di privilegiare i depositanti oltre i 100mila euro dovrà essere attentamente valutata dal Parlamento al fine di contemperarla al meglio con l’esigenza di tutelare le altre categorie di creditori”, tra cui, per l’appunto, chi detiene obbligazioni bancarie.

In ogni caso il bail-in, “consente di aumentare la fiducia e responsabilizza di più il sistema bancario”. Anche ilrisparmiatore “che prima era meno interessato a vedere dove metteva i suoi soldi, se in una banca affidabile o meno, ora diventa un piccolo controllore della realtà e si introduce un meccanismo virtuoso”.

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