La Formazione è nel mirino dell’attività di Vigilanza dell’OAM

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Da alcune settimane l’OAM è partito con la seconda fase di attività di vigilanza, mettendo in piedi un’attività di verifica della attività di formazione fatta dai soggetti già iscritti.

Questa attività di vigilanza viene svolta tramite dei controlli a campione, e sono richiesti una serie di documenti.

Questa attività segue quella già nota di vigilanza atta a valutare i requisiti per l’iscrizione.
Federico Luchetti, direttore generale dell’OAM, sottolinea che l’oggetto di questa attività di vigilanza è la verifica del rispetto dei parametri in base ai quali la formazione deve essere erogata così come stabilito dall’Organismo stesso.

Questa prima ondata di controlli sulla attività formativa serve, chiarisce Luchetti, per impostare dei criteri di valutazione che poi verranno man mano estesi con controlli ad un numero sempre più importante di operatori.

La Formazione obbligatoria, per coloro che operano nel settore della consulenza creditizia, ha imposto a amministratori, agenti, dipendenti e collaboratori obblighi di programmi formativi continuativi o di dover sostenere veri e propri esami di qualificazione alla professione.

Ad oggi sono state infatti sostenute sedici prove d’esame fra settembre 2012 e marzo 2013, il tasso medio di superamento è fra il 60 e il 63% ad ogni sessione. Se ne attendono altre prima della pausa estiva di agosto.

I numeri di coloro che hanno già avuto accesso alla formazione da quando è obbligatoria sono elevati. Si parla infatti di circa 15.000 persone su tutto il territorio nazionale.

L’ampio target di potenziali clienti ha attirato l’interesse di molte società di formazione che hanno deciso di ampliare la loro area di competenza anche per coprire la formazione OAM.

Si contano sul mercato almeno quindici società di formazione che offrono programmi con diverse modalità e con range di prezzi molto diversi creando spesso confusione per chi deve scegliere un fornitore piuttosto che un altro. Si è visto infatti sul mercato la stessa formazione offerta a prezzi molto diversi: chi la offre ad esempio a Euro 10 e chi la offre a Euro 1.000.

La formazione e i criteri di erogazione sono anche una priorità per l’IVASS, che sta preparando un nuovo Regolamento in tema di formazione ed aggiornamento degli intermediari con finalità di favorire il rafforzamento dei requisiti professionali degli intermediari.

Ai primi di Aprile, il segretario generale IVASS Corrado Baldinelli e la responsabile del servizio di vigilanza degli intermediari Maria Luisa Cavina hanno illustrato i contenuti del Regolamento all’OAM oltre che all’Unapass, Sna, Anapa, Aiba, Acb, Sniass, Mise e ad una delegazione Ania, con riferimento ai soggetti tenuti all’obbligo ed alle modalità di fruizione, con particolare riguardo alla spinta verso le piattaforme di e–learning, nell’ottica di una riduzione dei costi e dello spirito del Decreto Crescita bis.

L’obiettivo della riunione presso l’IVASS è stato anche quello di definire gli standard organizzativi e le caratteristiche della formazione a distanza, i contenuti dei prodotti formativi, i requisiti dei soggetti formatori, le modalità di accertamento delle competenze acquisite e dei test di verifica, nonché i controlli interni delle imprese sulla rete distributiva

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