La politica dei tagli di filiali e dipendenti è un palliativo, bisogna agire sulla capacità di generare ricavi
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Se tagliassero 6.000 filiali e 60.000 dipendenti per conformarsi alla media Ue di 40 sportelli ogni 100.000 abitanti, le banche italiane avrebbero un risparmio di circa 4,5/5,0 miliardi di costi del lavoro e beneficerebbero di 14/15.000 euro di maggiori redditi netti all’anno per dipendente (vedi tabella 1). Così facendo la redditività netta per dipendente risulterebbe superiore a quella delle banche tedesche, tuttavia si manterrebbe un significativo gap di competitività rispetto alle banche più efficienti, per esempio quelle americane. Per rilanciare il nostro sistema bancario è necessario anche intervenire sui ricavi, sia sviluppando la capacità di generare margini attraverso l’attività caratteristica di intermediazione del denaro, possibile solo a seguito di un’evoluzione delle scelte di politica monetaria della BCE, sia migliorando la capacità di ideare e mettere sul mercato nuovi prodotti e servizi a valore aggiunto per la clientela.

A sostenerlo è uno studio di Excellence Consulting, società di consulenza con focus sul settore bancario, assicurativo e del risparmio gestito, che ha analizzato gli effetti della tendenza del sistema italiano a contenere i costi attraverso la chiusura delle filiali. In particolare, con riferimento ai dati al 30 giugno 2016, sono state valutate le implicazioni di tale politica gestionale sui risultati economici delle prime cinque banche italiane in rapporto alle prime cinque tedesche e americane.

L’argomento è di stretta attualità: gli ultimi piani industriali presentati sono stati quelli di MPS – oggetto di un difficile salvataggio – e BNL: entrambe hanno annunciato di voler rinunciare rispettivamente a 500 e 100 sportelli e 2.500 e 700 dipendenti (25% del totale per MPS, 10% per BNL). Essi si aggiungono a quelli di molte altre banche italiane rilasciati nell’ultimo biennio, dove la razionalizzazione della rete filiali è una delle leve chiave per migliorare i risultati economici nel breve termine.

In Italia al momento le banche operano attraverso circa 30.000 filiali, grazie alle quali sono occupate oltre 300.000 dipendenti. Ciò corrisponde a una diffusione eccessiva per il nostro paese, 50 sportelli ogni 100.000 abitanti rispetto ai 40 della media Ue. Per adeguarci a tale media, le filiali a cui rinunciare sarebbero circa 6.000, pari ad un esubero di 60.000 dipendenti. Lo studio di Excellence Consulting confronta tali dati con alcuni indicatori di redditività delle prime cinque banche Usa (Jp Morgan, Wells Fargo, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs), tedesche (Deutsche Bank, Commerzbank, DZ Bank, KfW, Landesbank Baden-Wurttenberg) e italiane (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi, Banco popolare). Chiudendo per ipotesi le 6.000 filiali di troppo rispetto alla media Ue, il sistema bancario italiano potrebbe ottenere circa 3,3-3,5 miliardi di redditi netti aggiuntivi. Ciò avrebbe consentito alle nostre prime cinque banche di conseguire nei primi sei mesi del 2016 un reddito netto per dipendente di 17,4 mila euro, in netto miglioramento rispetto agli attuali 7,9 mila euro, superiore rispetto a quello tedesco di 14,3 mila euro, ma ancora lontano dai 36,9 mila euro degli Usa (vedi tabella 2). La razionalizzazione della rete delle filiali e il contemporaneo spostamento della clientela sui canali digitali non consentirebbe alle banche italiane quindi di recuperare il gap di competitività rispetto alle migliori degli altri paesi. Si deve agire anche sui ricavi per dipendente: nel primo semestre 2016 la media delle prime cinque banche italiane è stata di 94 mila euro, inferiore ai 130 mila della Germania e ai 170 mila degli Usa.

“In Italia – afferma Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting – assistiamo a una rincorsa al taglio di filiali e dipendenti in favore della gestione dei clienti attraverso i canali digitali. Ciò determina un innegabile risparmio nel breve termine. Il nostro studio dimostra tuttavia che ciò non basta. Bisogna intervenire anche sulla capacità di generare ricavi per dipendente, sia disegnando e offrendo nuovi prodotti e servizi, sia aumentando la produttività commerciale. Sarà fondamentale avere buone competenze di marketing e sviluppo commerciale, competenze che l’uso della tecnologia rende sempre più sofisticate e rare. Se le nostre banche non sapranno rinnovare le loro organizzazioni con competenze fresche di marketing digitale, analisi dei big data, product/service design evoluto, potremmo dovere essere costretti a reperirle dall’estero”.

Tabella 1 – Stima esuberi sistema bancario e potenziale recupero di redditività

Popolazione e filiali bancarie
Popolazione totale 60.665.551
Filiali bancarie 30.258
Dipendenti totali banche 302.885
Dipendenti/Sportello 10
   
Nr. filiali ogni 100.000 abitanti
Italia 50
Media Ue 40
Esuberi in Italia (in caso di riallineamento a media Ue)
Filiali 5.992
Dipendenti 59.978
   
Potenziali benefici economici

(in caso di riallineamento a media Ue)

Risparmio costi del personale* 4.798.255.441
Maggiore reddito netto** 3.598.691.581
Maggiore reddito netto per dipendente 14.815
* Costo medio per dipendente ipotizzato (80.000 euro/anno).
** Aliquota di imposta ipotizzata: 25%.

(Fonte: Elaborazione Excellence Consulting.)

 

Tabella 2 – Confronto ricavi e redditività per dipendente delle prime 5 banche*

Paese Ricavi per dipendente Reddito netto per dipendente Reddito Netto/Ricavi per dipendente
       
USA 170.000 36.892 22%
GERMANIA 130.000 14.305 11%
ITALIA 94.000 7.901 8%
ITALIA (con riallineamento a media EU) 117.529 17.377 15%
   

 

 

 

 

 

* Dati relativi al primo semestre 2016. Banche analizzate: Usa (Jp Morgan, Wells Fargo, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs), tedesche (Deutsche Bank, Commerzbank, DZ Bank, KfW, Landesbank Baden-Wurttenberg) e italiane (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi, Banco popolare).

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