La Pubblica Amministrazione può essere un motore della crescita
Padoan: potenziamento Fondo Pmi stralciato da investment compact

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Perché la nuova dimensione dell’economia digitale e degli open data può essere sfruttata dalla PA forse meglio che dal settore privato. Nella PA ci sono molte best practice, sia italiane che internazionali, evidentemente c’è stato un fallimento gigantesco nella capacità di sfruttare al meglio queste risorse gigantesche. Ora bisogna passare alla generalizzazione di queste best practice: questa è la riforma strutturale fondamentale che è nell’agenda del Governo”.
Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan intervenendo stamattina a FORUM PA 2016, come ospite d’onore all’incontro “Lo Stato innovatore: verso una PA 4.0 in un’economia 4.0”, cui hanno partecipato anche esponenti delle maggiori aziende private e pubbliche coinvolte dal cambiamento che l’economia 4.0 comporta per tutta la società.
“Mi piace il concetto di knowledge farm per quanto riguarda la PA, io lo sto toccando con mano – ha proseguito il ministro Padoan – Mi sono convinto che il ruolo della PA nel nuovo mondo guidato dall’innovazione va al di là della richiesta dei cittadini di semplificazione e trasparenza. La PA può essere un fattore della crescita e fare da stimolo per tutta l’economia, quindi anche per il settore privato, come si è visto nella fatturazione digitale, che ha spinto il privato ad adeguarsi. Se si cambiano processi e comportamenti si ottengono i risultati che uno si aspetta dalle riforme strutturali. Ora bisogna generalizzare le tante best practice che ci sono nella PA, solo così si ottengono risultati per i cittadini ma anche per il personale della PA. Bisogna essere contenti del proprio lavoro perché altrimenti si lavora male, questo è sicuramente uno degli obiettivi della riforma della PA ed è nell’agenda del Governo”.
“Economia 4.0 significa essere immersi nel flusso continuo dei dati, e la PA è una grande knowledge farm che lavora continuamente sui dati – ha spiegato Carlo Mochi Sismondi, presidente di FPA, che organizza FORUM PA 2016 – Questo è uno stimolo per tutti noi, stiamo cercando di fare squadra, abbiamo i numeri per ripartire ma la parola d’ordine è farlo tutti assieme”.
All’incontro hanno partecipato anche le principali aziende private attive nell’economia 4.0, come Cisco, SAS, Tim e Hewlett-Packard, oltre a grandi società pubbliche come Sogei e Consip.
“Le leggi dell’industria 4.0 sono le leggi di un Paese che vuole crescere, si cresce solo seguendole – ha sottolineato Andrea Rangone, fondatore degli Osservatori digital innovation del Politecnico di Milano e CEO di Digital360 – Sugli investimenti digitali in Italia mancano all’appello 23 miliardi di euro all’anno rispetto alla media dell’Europa a 28, e circa 300 milioni di euro di investimenti annui in start up high tech. Per non rimanere indietro servono un elettroshock culturale, una chiara scaletta delle priorità nell’agenda dei Governi e un ruolo trainante della PA, che in questo modo può modernizzare se stessa oltre che fare da stimolo e da esempio per tutto il sistema”.
“Occorre puntare fortemente sul concetto di Stato Innovatore –ha detto Enza Bruno Bossio, Componente dell’Intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica- perché solo adeguandosi ai parametri dell’industria 4.0 si può evitare il declino. La PA deve avere un ruolo centrale di supporto ed investimento sul digitale, che inevitabilmente trasformerà la PA così come ha trasformato l’industria. Bene ha detto Rifkin quando ha parlato dell’immenso capitale creativo italiano come antidoto alla crisi: un capitale che deve essere adeguatamente supportato e incoraggiato dalla PA attraverso adeguate politiche di sostegno alle start up e di alfabetizzazione digitale”.

Durante la mattinata Padoan è intervenuto ad apertura del convegno “Ripartire dal territorio: le nuove regole di finanza pubblica per gli Enti territoriali, la razionalizzazione e la valorizzazione degli asset pubblici come leve per la crescita”, alla presenza, tra gli altri, di Bruno Mangiatordi, Direttore della Direzione VIII – Valorizzazione dell’attivo e del patrimonio pubblico del Dipartimento del Tesoro, e Roberto Reggi, Direttore dell’Agenzia del Demanio. Tra il pubblico, presente anche il nuovo Comandante generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi alla sua prima uscita dopo la nomina avvenuta ieri pomeriggio. Un’occasione per annunciare la firma del protocollo d’intesa tra il MEF e la Corte dei conti per unificare le due banche dati sulle partecipazioni statali della PA, favorendo la semplificazione degli adempimenti di 8 mila enti territoriali: “un esempio di razionalizzazione della spending review” secondo le parole del Ministro.

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