La ripresa economica fa bene alle banche CEE

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Dalla fine del 2012 l’Europa Centro-Orientale registra una lieve accelerazione delle concessioni di credito, mentre la crescita dei depositi si mantiene su livelli solidi. In sostanza, il comparto bancario CEE continua a generare una buona redditività, con un rendimento delle attività che supera di oltre il doppio quello dell’Europa Occidentale. E’ quanto emerge da un’indagine sulsettore bancario CEE condotta in 13 paesi dalla divisione CEE Strategic Analysis di UniCredit.

“Il trend macroeconomico positivo più evidente emerso in Europa centro-orientale nel corso del 2013 – dichiaraGianni Franco Papa, responsabile della divisione CEE di UniCredit (che dispone della più estesa rete di banche nella regione con quasi 3.600 filiali e sportelli, ndr) – è rappresentato dal rimbalzo del comparto industriale, che dovrebbe riconfermarsi anche nel 2014. I segnali di ripresa economica in Europa Occidentale si stanno concretizzando in un aumento della produzione industriale nei Paesi CEE, anche se persiste una certa disparità a livello di singoli mercati”.
In effetti, nel 2013 la produzione industriale è cresciuta di oltre il 15% a/a in Ungheria, Slovacchia e Turchia, e più del 10% in Polonia e Romania. Presupponendo che l’espansione dell’export in Germania continui anche nel 2014, seguita da una ripresa in altre aree dell’Eurozona, gli analisti di UniCredit prevedono che il settore compirà ulteriori passi avanti nel prossimo futuro.
Secondo le stime, la crescita media complessiva del Pil reale nella regione dovrebbe raggiungere il 3,4% nel 2015-18, sovra-performando nettamente l’Uem, che nello stesso periodo dovrebbe fermarsi all’1,5%; già nell’arco dei prossimi due anni la crescita economica dei Paesi CEE registrerà una lieve accelerazione nell’ordine del 2,0% nel 2014 e del 2,5% nel 2015.
“Nell’immediato, il graduale miglioramento dell’attività economica nella regione sarà presumibilmente accompagnato da un’ulteriore accelerazione della crescita dei prestiti, sottolinea Papa. Questo rimbalzo sarà in larga misura trainato dal segmento corporate, con Russia e Turchia in testa”.

Un nuovo modello di banking

Secondo lo studio di UniCredit, l’incremento dei depositi sostiene la transizione del settore bancario CEE verso un “nuovo modello” caratterizzato da una struttura dei finanziamenti più sostenibile, con un rafforzamento della liquidità e un aumento delle riserve di capitale.
Tra il 2008 e il 2013, il totale dei prestiti nella regione CEE è cresciuto del 20% con tassi di cambio costanti dopo il +113% del periodo 2005-08. Il volume complessivo dei depositi CEE è aumentato del 34%, con tassi di cambio costanti tra il 2008 e il 2013 dopo il +55% segnato nel periodo 2005-08. Di conseguenza, il rapporto prestiti-depositi nella regione CEE è migliorato dal 114% al culmine della crisi finanziaria globale sino a raggiungere il 102% nel 2013, il che testimonia una maggiore solidità dei bilanci.

 

Loans and deposits evolution in CEE w/o TR, RU (constant FX) [Source: Local Central Banks, UniCredit CEE Strategic Analysis]

“Nonostante le difficoltà, il settore bancario CEE continua a essere redditizio, in misura di gran lunga superiore ai paesi principali dell’Europa Occidentale – dice Carmelina Carluzzo, vice responsabile della divisione CEE Stragic Analysis presso UniCredit. Nel 2013, il rendimento medio delle attività nelle banche CEE è stato pari all’1,5% con punte del 2,0% in Turchia e minimi a -2,1% in Slovenia. In confronto, il rendimento medio delle attività presso le banche tedesche è stato pari allo 0,3% nel 2013, mentre gli istituti bancari B(R)IIC (ossia Brasile, Cina, India e Indonesia, ndr) hanno fatto registrare valori compresi tra il 2,5% e lo 0,9 per cento”.
Oggi le principali sfide per il settore sono rappresentate dall’incertezza sulla qualità degli asset e dal tenore elevato delle regole internazionali e locali. “Ciò nonostante, l’incidenza degli incagli su impieghi dei paesi CEE dovrebbe tuttavia gradualmente migliorare nel corso di quest’anno, mentre per quanto riguarda il rischio rappresentato da un controproducente eccesso di regole, gli esperti raccomandano una maggiore armonizzazione all’interno della regione”.

 

L’impegno di UniCredit nella regione

“L’importanza dell’Europa Centro-Orientale è indiscutibile, sia in termini di crescita economica che di redditività del settore, conclude Gianni Franco Papa. Per questo motivo è mia ferma intenzione riconfermare l’impegno di UniCredit nella regione. Ladiversificazione a livello geografico ha dimostrato di essere uno strumento utile per gestire al meglio le oscillazioni del ciclo economico, ma in questa fase si rende necessaria una parziale trasformazione del modello di business delle banche al fine di garantirne la redditività”.
In questo quadro UniCredit (che attualmente serve circa 10.500 clienti corporate attivi in Germania, Italia e Austria con interessi nella regione CEE) ha già predisposto numerosi progetti finalizzati a dare nuovi orientamenti alle sue attività bancarie nei paesi CEE, quali ad esempio il passaggio a UniCredit dei clienti retail di Axa Bank in Repubblica Ceca o l’acquisto di ulteriori asset, sempre nel ramo retail, da Ubs in Romania. “Queste iniziative dimostrano che il Gruppo ha forti capacità di esecuzione ed è perfettamente in grado di realizzare i piani strategici annunciati”.

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