La voce sostituisce la tastiera, il mouse, il touch screen e i tanti interruttori presenti in casa
Amazon si cala nei panni di una banca

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Avremo un contatto diretto con i dispositivi tecnologici: ci parleremo, come se fossero persone, e loro ci risponderanno e nel caso eseguiranno i nostri comandi. È merito dell’Internet delle cose, ossia di elettrodomestici smart e di oggetti connessi a Internet. Ed in più con l’assistente vocale installato. È questo il nuovo trend della convergenza tecnologica.

Amazon Alexa è l’assistente vocale, sviluppato dall’aziende di eCommerce, per far comunicare gli oggetti con le persone. Quindi si può chiedere al frigorifero quanti gradi centigradi ci sono in casa e in caso di basse temperature chiedergli di accendere i riscaldamenti. Sul led si possono, inoltre, controllare tutti gli altri dispositivi connessi nell’abitazione.

 

Amazon ha installato Alexa anche nel suo assistant personale. Così ad Amazon Echo si può chiedere qualsiasi cosa, ti ascolta fino a una distanza di 9 metri: accendere o spegnere le luci, i riscaldamenti, attivare la lavatrice, riprodurre la musica preferita, senza alzarsi dal divano e accendere lo stereo; le ricette per cucinare; il traffico e il meteo prima di uscire di casa; ma non solo: notizie, audiolibri, ecc.. Puoi utilizzarlo così come si usa un motore di ricerca: ma senza digitare nulla. Semplicemente parlandogli.

In questa nuova frontiera di Internet delle cose non si sta muovendo solo Amazon che ha investito 100 milioni di dollari per sviluppare progetti con l’intelligenza artificiale. Adobe, per esempio, sta sviluppando un software per editare le fotografie semplicemente eseguendo i comandi vocali dell’utente. Che bello, finalmente posso ritoccare le immagini senza frequentare un corso di Photoshop.

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