L’aumento dell’iva sarà evitata dai tagli della spending review
prestazione occasionale

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È questa la promessa del presidente del consiglio Matteo Renzi, fatta ieri durante la conferenza stampa dopo la riunione dell’esecutivo che ha iniziato a esaminare il Documento economico finanziario, il cui varo avverrà venerdì.

Renzi ha precisato che «le clausole di salvaguardia che sono state previste saranno totalmente eliminate, questo è un obiettivo che il governo ha già mostrato di saper conseguire». Sul come avverrà il disinnesco della mina aumento dell’Iva e delle accise a partire dal 2016, il premier ha chiarito che: «Il governo deciderà a settembre la destinazione dei risparmi ottenuti dalla spending review». Inoltre ha specificato che le clausole di salvaguardia «valgono “l’1%” del pil: di queste immaginiamo che lo 0,4% sarà coperto da crescita e da minor spesa per interessi». Ma in ogni caso «saranno totalmente eliminate».

Dunque, ha ribadito il primo ministro, «non ci sono alle viste né aumenti di tassazione né tagli alle prestazioni che i cittadini ricevono». Si agirà sui tagli alla spesa pubblica. Secondo Renzi «c’è bisogno di dimagrire un po’ la macchina pubblica, ma se i sacrifici li fanno i politici male non fa».

Sul capitolo della clausola di salvaguardia e del disinnesco, il premier ha poi fatto un parallelismo con il gettito dell’operazione rimpatrio dei capitali. «La voluntary disclosure quanti soldi potrà portare?», ha chiesto in conferenza stampa. «Noi abbiamo indicato 1 euro perché vogliamo essere prudenti, perché vogliamo mettere qualcosa da parte. Allo stesso modo», ha aggiunto, «sulla crescita restiamo prudenti e per il 2015 restiamo sullo 0,7%».

La decisione, come detto, sarà rinviata a settembre perché il governo punta a raccogliere un risultato migliore delle attese sia dalla crescita sia da altri margini di miglioramento, tanto che si riserva di pronunciarsi, proprio in autunno, sulla destinazione di questi valori: eliminazione della clausola di salvaguardia, riduzione delle tasse o altri interventi.

Sul pareggio di bilancio la nota di palazzo Chigi mette nero su bianco che l’Italia raggiungerà il pareggio strutturale di bilancio nel 2017. «Il quadro tendenziale aggiornato», si legge nel comunicato conclusivo del Cdm, «consentirebbe di raggiungere il pareggio di bilancio strutturale già nel 2016, tuttavia il governo ha ritenuto opportuno confermare al 2017 il conseguimento di tale obiettivo così da conferire una natura espansiva alla programmazione per il 2016». E sui tagli delle tasse il premier ha sottolineato che nel Def esaminato «non c’è una riduzione delle tasse» ma «la discussione su eventuali ulteriori tagli delle tasse proseguirà con la legge di stabilità: se riusciremo le ridurremo ancora nel 2016».

Precompilata, numero zero. Renzi ha poi voluto soffermarsi sull’avvio dell’invio della dichiarazione 730 precompilata che dovrebbe arrivare ai contribuenti, per la prima volta inviata, il prossimo 15 aprile. «È un numero zero», dice il premier, smorzando i toni con cui a inizio del suo esecutivo aveva lanciato l’iniziativa, «nella prima versione occorrono attenzioni molto complesse. Non è la versione a cui pensavamo perché non ha le spese sanitarie e ha margini di miglioramento. Diciamo», ha chiosato, «che il 2015 sarà il numero zero. Una grande sperimentazione».

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