Le insostenibili perdite del sistema bancario italiano

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Intesa Sanpaolo ha il maggiore cuscinetto di common equity ed e’ l’unica banca del paese che potrebbe resistere a una svalutazione della sua esposizione senza scendere sotto il rapporto del 7% dell’ammontare investito dai soci azionisti nell’istituto, cosi’ come stabilito da Basilea 3. Allo stesso tempo MPS si trova in una situazione completamente opposta, essendo l’istituto che piu’ ha bisogno di nuovi capitali freschi.

E’ questa in sintesi la situazione pessima in cui si trova il sistema finanziario italiano, secondo l’ultima analisi di Bank of America Merrill Lynch.

Anche se non sono sull’orlo di un crash immobiliare in stile 2007-2008, le banche italiane stanno riscontrando un netto deterioramento della qualita’ degli asset in portafoglio.

E anche se si e’ allentata la tensione sul versante dei titoli di stato, con lo spread tra Btp e Bund tornato ai livelli pre crisi, l’analista Alberto Cordara sottolinea come questo fenomento finira’ per erodere la capacita’ delle banche italiane di aiutare il paese a tornare a crescere.

La mancanza di domanda di prestiti suggerisce che la valutazione degli asset delle banche potrebbe essere esageramente positiva, generando dubbi sulla capacita’ reale degli istituti di credito italiani di rimanere solventi.

In poche parole i manager del sistema finanziario italiano non sono stati completamente sinceri sulla qualita’ dei prestiti iscritti nei loro bilanci. Detto in breve: le banche hanno bisogno di altre iniezioni di capitale fresco.

Il modo in cui il numero di prestiti a rischio insolvenza iscritto a bilancio ha subito un’accelerazione e’ impressionante. Colpa dell’attuale recessione, che compromette la domanda interna, rappresentando un’insidia potenzialmente maggiore rispetto a quella della crisi del 2009, che era invece piu’ legata all’export e alla domanda esterna.

Nonostante tutti gli sforzi possibili per differenziare la composizione del portafoglio prestiti, lo scenario non e’ affatto promettente. L’indice dei prezzi immobiliare e’ calato del 4,6% anno su anno, come conseguenza di una stretta delle condizioni creditizie, dell’Imu e di un contesto macro difficile.

Se si guarda alle perdite e alla solidita’ di capitale, Intesa Sanpaolo e’ quella messa meglio, mentre MPS e’ quella in maggiore stato di urgenza. Nemmeno un nuovo programma Bce di prestiti a tassi facilitati (Ltro) rischia di essere efficace, perche’ questo non e’ un momento difficile economico come tanti altri.

Guardando ai bilanci degli istituti si direbbe che il programma di Ltro di Draghi e’ servito per sostituire l’erosione dei sistemi di finanziamento a breve termine pre esistenti, e per finanziare l’acquisto di bond governativi.

La fonte di reddittivita’ delle banche si sta dunque allontanando ancora di piu’ dall’economia reale, costituita di attivita’ di deposito e prestiti commerciali.

Un modello di business sostenibile non puo’ essere fondato a tempo indeterminato sul sostegno della banca centrale. Non e’ sano e ad ogni modo, sostiene sempre il report della banca americana, il contesto attuale di tassi di interessi ai minimi storici e di perdite crescenti nel mercato del credito, ci dice che sarebbe meglio apportare misure per incrementare i livelli di liquidita’.

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