Le piazze azionarie hanno registrato andamenti positivi negli ultimi 12 mesi
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Ma il terzo trimestre 2015 è stato teatro dei ribassi più pesanti per i listini azionari e della performance peggiore per i portafogli diversificati dal 2011, nonché della più alta impennata della volatilità dal 2008.

Da allora i mercati hanno recuperato terreno, ma a mio avviso la maggiore volatilità e i rendimenti più contenuti ci faranno compagnia ancora a lungo. Il nostro mondo attraversa un’epoca di grandi transizioni, che vanno dalla politica monetaria statunitense ai motori della crescita nei mercati emergenti.

  • In questo contesto, gli investitori dovranno mantenere un orientamento di lungo periodo, per non lasciarsi distrarre dai movimenti mensili, ed evitare di assumere un’esposizione eccessiva ai rischi associati a singole aziende, oggi forse più alti che mai.
  • La tolleranza zero delle autorità nei confronti dei comportamenti non conformi delle aziende aumenta i rischi associati all’investimento in singoli titoli. Negli Stati Uniti il numero di multe e risarcimenti aziendali superiori a USD 1 miliardo è raddoppiato negli ultimi cinque anni. E sembra che nessun settore possa mettere gli investitori al riparo dai rischi poiché le penali superiori a USD 1 miliardo hanno interessato aziende di ogni tipo.
  • Anche per gli investitori che sono riusciti a evitare alcuni dei problemi legati a singole aziende, gli ultimi mesi sono comunque stati difficili in termini di rendimenti dei mercati finanziari. La ragione più semplice della flessione del mercato – che le azioni non salgono in linea retta – potrebbe essere la più vera, ma continuiamo a monitorare attentamente tre importanti fattori collegati al ribasso:
  1. Conto capitale della Cina
  2. Politica Statunitense
  3. Utili trimestrali

Tre sono i motivi per un cauto ottimismo: nonostante le domande ancora aperte, crediamo che gli eventi di agosto e settembre siano riconducibili solo a una correzione e non rappresentino la prima fase di una recessione globale:

  1. Emergono segnali di stabilità in Cina
  2. I consumatori continuano a spendere
  3. Le banche centrali restano disposte e pronte a intervenire per sostenere la crescita e stabilizzare i mercati

A fronte dei recenti segnali di stabilità in Cina e della ritrovata fiducia del mercato nelle politiche delle banche centrali, sovrappesiamo gli attivi rischiosi. Tuttavia, questo mese abbiamo apportato un cambiamento alla nostra asset allocation tattica. Nella nostra gestione di portafoglio Abbiamo riportato a neutralità il sottopeso nei mercati emergenti, finanziando l’operazione mediante una riduzione del sovrappeso nelle azioni dell’Eurozona, che resta comunque il nostro mercato azionario preferito su scala globale.

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