Le ultime novità sulle pensioni anticipate giungono dal grande fermento che vi è in questi giorni in vista della formazione nuovo Governo

Ancora nessun commento

I lavoratori in ansia sulle modifiche che potrebbero venir apportate all’attuale sistema previdenziale, sono tornati a parlare della tanto discussa quota 41 con contributivo proposta da Alberto Brambilla, che ha redatto il capitolo previdenziale della Lega.  Abbiamo deciso di intervistare Roberto Sinesi, lavoratore precoce noto sul gruppo’lavoratori precoci uniti  a tutela dei propri diritti’, a seguito di una recente questione posta sul gruppo dal lavoratore Ianni Bassi che ha allarmato molti. Andiamo con ordine.

Pensioni anticipate 2018: quota 100 da 64 anni e quota 41 con contributivo

Queste in sintesi le proposte di Alberto Brambilla, Lega, che hanno sollevato non poche polemiche nei giorni scorsi e che ora tornano a far discutere sui social vista la possibilità che si rimetta mano alla Riforma Fornero con il prossimo Governo a guida M5S-Lega, il dubbio di molti è che i cambiamenti possano essere peggiorativi.
Quota 100, come ha riportato il Sole 24 Ore, sarebbe sì intesa come somma tra età anagrafica e contributiva, ma la prima sarebbe fissata ad un minimo di 64 anni.  Leggiamo:” per quota 100 s’intende: almeno 64 anni di età e non meno di 36 anni di contribuzione con la possibilità di utilizzarne fino a una massimo di 2 “figurativi”, maternità escluse .Problema non da poco conto per chi sperava le combinazioni possibili fossero parecchie di più e slegate all’età anagrafica. Un paletto questo che ovviamente ridurrebbe e di molto la platea dei potenziali beneficiari.
E poi la tanto discussa quota 41 con contributivo, Brambilla avrebbe scosso gli animi dei precoci precisando: “Per quota 41, invece si intende la possibilità per quanti abbiano almeno maturato 41 anni e 6 mesi di accedere alla pensione ma con un calcolo dell’assegno interamente contributivo a partire dal 1° gennaio 1996 (decollo della riforma Dini), e non più dal 2012, a meno che prima di quella data non si siano già maturati 18 anni di contribuzione. Anche in questo caso è possibile utilizzare fino ad un massimo di due anni figurativi”

Quota 41 con contributivo , la preoccupazione dei precoci

Il lavoratore Ianni Bassi scrive “Volevo sapere in questo gruppo quanti siamo ad avere maturato i 18 anni di lavoro prima del 1995. Che il sogno non si trasformi in un incubo“. Moltissime le risposte/testimonianze sotto al post di quanti preoccupati chiedono al nuovo Governo che nulla venga ritoccato, in pochi giorni il post è stato condiviso molte volte e sono fioccati una pioggia, oltre 620 commenti, a dimostrazione che l’argomento preoccupa e non poco.
Ma cosa cambierebbe con la famosa quota 41 con contributivo che sta generando non poca ansia?  Lo abbiamo chiesto al precoce Roberto Sinesi, che accusa il politico di essere poco informato sulle  regole già vigenti e i precoci di essersi allarmati per nulla. Il chiarimento deriva dalla nostra intervista esclusiva.

Pensioni anticipate con quota 41, cosa cambierebbe col contributivo? L’intervista esclusiva a Sinesi

-“Cosa ne pensa della quota 41 con contributiva proposta da Brambilla? Sui social grande agitazione, ma lei dice, in diversi post, che in realtà non cambierebbe nulla rispetto ad oggi. Può spiegarci?”
Certo, attualmente esistono due tipi di sistemi misti, chi ha iniziato a lavorare dal 1996 in poi ha un calcolo interamente contributivo, ma se a gennaio del 1996 ,lavoravi da più di 18 anni eri nel sistema retributivo, mentre se avevi meno di 18 anni, esempio 16, eri nel sistema misto cioè a partire dal 96 ti venivano conteggiati i contributi col sistema contributivo gli altri 16 col retributivo. A partire dal 2012 con la riforma Fornero chi era nel sistema retributivo, cioè aveva i 18 anni di lavoro a gennaio 96, avrà calcolati i contributi a partire dal 2012 col sistema contributivo. Quindi dire che puoi andare con la quota 41 se accetti il contributivo dal 96, per molti di noi non cambierebbe nulla perché sono già sono in quella situazione, sarebbe un peggioramento solo per chi ha il contributivo dal 2012,ma,se poi aggiungi la frase, “a meno che non hai già 18 anni al 96”, è come non penalizzare nessuno. Perché chi a gennaio 96 ha già 18 anni non viene toccato,ma chi non li aveva ha già comunque il contributivo dal 96.
“Penso che i politici non conoscono nei minimi particolari la legge Fornero lo ha dimostrato lo stesso Salvini quando in tv diceva ” Li vogliamo far andare in pensione questi lavoratori precoci che a 67 anni sono ancora sul lavoro? “Questa frase mi ha lasciato perplesso perché i precoci al massimo vanno in pensione a 60 61 anni .  17 + 43,3. Fa 60,3″
Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

ALTRI ARTICOLI