E’ quanto affermato dal Tribunale di Prato con sentenza n. 805 del 01.07.2015, intervenuta all’esito di un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo promosso dall’utilizzatore poiché, nonostante la risoluzione del contratto, il bene concesso in leasing al consumatore era stato messo a disposizione della società concedente.
In tale contesto, il Giudice adito ha rilevato come, “Nel caso che ci occupa vi è da rilevare come non vi è stata alcuna offerta della prestazione da parte del debitore effettuata con le modalità stabilite dalla legge ex art. 1208 e ss. c.c. non configurandosi, quindi, alcuna mora accipiendi in senso tecnico; la parte attrice non ha provveduto ad offrire personalmente il bene oggetto della prestazione al credito né lo ha portato al suo domicilio, come previsto dall’art. 1209 c.c.”.
E ciò in quanto, non “è emerso che […omississ…] abbia omesso di collaborare o abbia ritardato nel ricevere la prestazione; la collaborazione della parte convenuta appare sussistere nel momento in cui essa ha concesso un termine molto ampio e solo decorso il medesimo ha intrapreso le vie giudiziarie”.
Ragion per cui, non potendosi ritenere configurabile una mora accipiendi in senso tecnico, il Tribunale di Prato ha rigettato l’opposizione promossa dal consumatore, quale utilizzatore inadempiente del bene concesso in locazione finanziaria.
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