Performance in crescita per Leolandia, parco a tema per famiglie nei dintorni di Bergamo, che ritorna ai livelli di fatturato e visitatori del 2019. Nella prima parte dell’anno gli ingressi sono stati superiori a quelli del 2022, con numeri che permettono di prevedere la chiusura a 40 milioni di euro di fatturato e 1 milione di visitatori. Ha aiutato la decisione di adattare l’offerta in funzione delle condizioni climatiche per rendere Leolandia attrattiva sia durante le ondate di calore che in caso di maltempo. Nello specifico, il Golfo del Drago Marino inaugurato a inizio estate dopo un investimento di 5 milioni di euro, il parco ha aumentato di un terzo l’offerta di aree bagnate, per un totale di oltre 10mila metri quadri tra piscine per bambini, giochi d’acqua e vere e proprie giostre acquatiche. L’offerta di acqua, tutta proveniente dai pozzi di proprietà del parco e costantemente riciclata, unita al verde e alle ampie zone ombreggiate, garantisce l’opportunità di rinfrescarsi anche nelle giornate più calde, offrendo un contesto rilassante alle famiglie con bambini.
«Gli investimenti degli ultimi anni, uniti all’efficientamento delle spese, ci hanno permesso di incrementare significativamente l’Ebitda, che quest’anno, stando alle nostre previsioni e all’attuale andamento, crescerà del 15% rispetto al 2022 – commenta Giuseppe Ira, presidente di Leolandia -. Dai tempi della pandemia abbiamo dovuto immettere liquidità per tenere aperta la struttura: ancora oggi tutto quello che incassiamo viene reinvestito per migliorare il parco. Entro il 2025 sorgeranno due nuove aree acquatiche, con nuove attrazioni dedicate ad una fascia di bambini più grandi, fino ai 12 anni. Abbiamo in programma investimenti per 20 milioni, destinati a rendere il parco sempre più attrattivo su scala internazionale. Già oggi, più della metà degli ospiti proviene da fuori regione e dall’estero. Per accoglierli ci appoggiamo ad alberghi convenzionati, ma non escludiamo di costruire delle unità alberghiere di proprietà».
Contemporaneamente sono stati potenziati gli show arrivando a 9 titoli a cui si sommano i mini-live show e i momenti di incontro con i personaggi dei cartoni animati, come Bing, Miraculous e i PJ Masks – Superpigiamini. In programma anche veri e propri musical ispirati a Broadway, progettati per lasciare a bocca aperta i bambini e sorprendere anche gli adulti. Tutti show prodotti internamente grazie a un cast di 30 artisti.
Per quanto riguarda l’occupazione il presidente lamenta difficoltà nel reperire il personale da assumere. «Trovare personale è diventato un lavoro certosino – prosegue Ira – anche perché non siamo inseriti in un territorio a vocazione turistica e subiamo la concorrenza di tutto il sistema produttivo lombardo. Il bacino di studenti universitari che prima erano soliti arrotondare lavorando nel parco, specialmente in estate, si sta assottigliando. Nonostante i contratti, inoltre, c’è sempre qualcuno che rinuncia all’improvviso. Per ovviare al problema, abbiamo messo in campo diverse le strategie: abbiamo esteso la stagione, che quest’anno è partita a metà febbraio e si concluderà dopo l’Epifania, per garantire periodi di occupazione più lunghi, e offriamo maggiore flessibilità verso i lavoratori, anche nell’ottica di garantire il miglior bilanciamento possibile tra lavoro e vita privata. Stiamo anche studiando la possibilità di mettere a disposizione degli alloggi per che proviene da fuori». In alta stagione lavorano nel parco oltre 600 dipendenti ma negli ultimi due anni la società ha affrontato maggiori difficoltà nel completare lo staff.