L’impatto delle elezioni sul mercato dei mutui

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Il gruppo bancario elvetico Ubs, in un report di qualche settimana fa, aveva delineato alcuni scenari che ipotizzavano l’impatto del voto sull’economia italiana in funzione delle possibili composizioni di Governo. Le urne hanno smentito qualsiasi più pessimistica previsione. La mancanza di una maggioranza in Senato restituisce infatti l’immagine di un’Italia che sembra avviarsi sulla pericolosa china dell’ingovernabilità.

Questa instabilità politica potrà incidere in qualche modo anche sul mercato dei mutui? Due gli aspetti da considerare. Il primo è legato allo spread che, sebbene ora sembri essersi stabilizzato, a risultati elettorali consolidati, è tornato a salire. Se si alza lo spread vuol dire cheaumenta il costo del denaro e le banche, di conseguenza, per mantenere i loro margini di guadagno, chiedono interessi più alti. Il primo rischio è quindi che l’auspicata possibilità di ottenere mutui meno cari si allontani proprio in un periodo dell’anno che tradizionalmente coincide con il lancio delle “offerte di primavera” e, quindi, di prodotti a condizioni più vantaggiose.

Il secondo nodo, ancora più cruciale, è legato all’ingovernabilità, fattore che potrebbe influire sulla già pesante stretta creditizia che ha portato al collasso del settore immobiliare perché, senza finanziamenti, le case non si comprano più. Le banche, oggi, difficilmente concedono mutui perché il rischio di insolvenza è alto a causa della disoccupazione, della precaria situazione economica delle famiglie e della conseguente crisi di liquidità. Per uscire dall’impasse sarebbero necessarie manovre del Governo capaci di far ripartire l’economia, di dare respiro alle famiglie e fiducia alle banche. Ma gli ultimi risultati elettorali, in tal senso, non aiutano.

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