L’Ivass alla prova Unipol-Sai

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Gennaio si preannuncia un mese caldo per il completamento dell’integrazione tra Unipol e Fondiaria-Sai.

A breve è infatti prevista la pubblicazione del progetto di fusione, approvato lo scorso 20 dicembre dai consigli di amministrazione, e gli investitori, compresi gli azionisti di risparmio della Milano Assicurazioni, avranno dunque maggiori informazioni a loro disposizione per valutare i rapporti di concambio ed esprimere così un giudizio compiuto sull’operazione. Sempre nei prossimi giorni dovrebbe arrivare a conclusione anche il lavoro istruttorio sulle azioni di responsabilità relative alla gestione Ligresti, avviato in autunno da parte del commissario ad acta di FonSai e Milano, Matteo Caratozzolo, il cui mandato scade il 31 gennaio. A breve dovrebbe dunque essere pronta la relazione del commissario sulle operazioni tra parti correlate realizzate da FonSai e Milano con gli ex azionisti di riferimento e non è escluso che qualche strascico possa esserci anche sull’iter approvativo della fusione, considerato che la famiglia Ligresti, ancora azionista di Premafin, ha da tempo annunciato che si batterà per ottenere il riconoscimento del diritto di recesso, cancellato dagli accordi dopo che la Consob aveva posto questa condizione per concedere a Unipol l’esenzione dall’opa sulla holding e a cascata sulle compagnie assicurative controllate.

Tuttavia il passaggio chiave dell’operazione sarà quasi sicuramente l’istruttoria che l’Ivass, la nuova autorità di vigilanza sulle assicurazioni, avvierà sulla fusione per verificare se esistono le condizioni per dare il proprio nulla osta. «Il completamento della fusione», ha reso noto il gruppo bolognese, «è previsto nel secondo semestre 2013, subordinatamente all’autorizzazione da parte dell’autorità di vigilanza del settore assicurativo e delle altre competenti autorità regolatorie nazionali ed estere e al mantenimento delle esenzioni e autorizzazioni già ottenute». Semplici passaggi formali, considerato che nei mesi scorsi l’operazione ha già ottenuto l’ok delle principali authority? Non è detto. Dal 1° gennaio, quando entrerà formalmente in vigore, la nuova autorità sulle assicurazioni, presieduta dal direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, delibererà in materia di fusioni e acquisizioni mediante il Direttorio di Via Nazionale allargato ai due consiglieri di amministrazione dell’Ivass. Bankitalia, di cui è noto l’estremo rigore nell’attività di vigilanza, avrà dunque un ruolo centrale nell’approvazione del progetto di integrazione e Unipol e FonSai. Ma non è detto che questo sia un problema, anzi. Se l’operazione dovesse ottenere il nulla osta dall’Ivass, che avrà 120 giorni per procedere all’istruttoria, i dubbi sollevati da alcuni osservatori sulla solidità patrimoniale di Unipol potrebbero essere definitivamente fugati. Per ora, invece, qualche margine di incertezza rimane. Tanto che da mesi ormai il pm di Milano, Luigi Orsi, si starebbe concentrando sulla genesi e l’evoluzione dell’operazioneUnipol-FonSai, lasciando invece alla Procura di Torino, che ha aperto un fascicolo per falso in bilancio, il compito di verificare la gestione del gruppo assicurativo da parte delle famiglia Ligresti e dei manager da questa nominati.

Lo scorso 21 dicembre, intanto, su richiesta della Consob, Unipol ha emesso una nota per meglio precisare quanto affermato dall’ad Carlo Cimbri nel corso della presentazione agli analisti del giorno prima. I 900 milioni di rafforzamento delle riserve sinistri previsti nel piano 2012-2015 della nuova Unipol-Sai «sono di competenza dell’esercizio in corso per un ammontare stimato di circa 750 milioni». Di questi circa 650 milioni sono riferibili al consolidato Fondiaria-Sai (350 milioni a quello di Milano Assicurazioni) e circa 100 milioni a Unipol Assicurazioni. 380 milioni sono già ricompresi nelle situazioni economico-patrimoniali al 30 settembre.

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