Lloyds Bank sta tornando nelle mani dei privati
lloydsB

Ancora nessun commento

Piano piano il governo inglese sta privatizzando completamente Lloyds Banking Group, la più grande banca retail del Regno Unito salvata dallo Stato nel bel mezzo della crisi finanziaria del 2008 perchè “too big to fail”, ovvero troppo grossa per fallire. In tale occasione l’esecutivo decise di acquistare il 43% del capitale della società per evitare il crollo dell’intero sistema finanziario inglese. Dopo il risanamento il governo inglese ha iniziato piano piano a rimmettere pacchetti azionari sul mercato, a partire dal 2013, giungendo ormai quasi alla sua completa privatizzazione visto che è rimasto da vendere poco meno del 5% del capitale. Il governo ha ripreso a vendere le azioni della banca a ottobre, dopo uno stop di circa un anno a causa della Brexit e delle turbolenze che ha generato sui mercati azionari.

Venerdì scorso sono state vendute altre 670 mila azioni della banca britannica, portando il totale da 4,24 milioni di titoli a 3,57 milioni di titoli e riducendo la quota statale al 4,998%, detenuta dalla UK Financial Investment Limited (UKFI), il veicolo mediante il quale il governo detiene partecipazioni azionarie. Nessuna indicazione è stata data sul prezzo di vendita del pacchetto azionario.

Si stanno osservando cessioni pari a circa l’1% del capitale Lloyds Bank in media ogni circa tre settimane, ciò sta a significare che a questo ritmo la completa provatizzazione della banca potrebbe avvenire entro maggio.

“Vogliamo far tornare contanti ai contribuenti”, aveva dichiarato qualche tempo fa il ministro delle Finanze, Philip Hammond ricordando che tutti i fondi raccolti dalla vendita delle azioni andranno a ridurre il debito nazionale. Sembra che sinora il governo abbia ottenuto dalla vendita 18,5 miliardi di sterline a fronte dei 20,5 miliardi immessi per il salvataggio.

La banca ingelese sembra essersi lasciata il peggio alle spalle. Una conferma arriva dall’annuncio fatta il mese scorso dell’acquisizione di MBNA, divisione delle carete di credito di Bank of America, mettendo a segno la sua prima grande acquisizione dal salvataggio.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI