M4, apre la fermata di San Babila: dal centro di Milano a Linate in 12 minuti
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Scavare tra i palazzi. Realizzare canyon profondi 30 metri in pieno centro. Muoversi nel sottosuolo con leggerezza, tra le fondamenta di edifici storici, cavi elettrici, tubi idraulici, cantine, sottoscala, garage, attraversando altre linee metropolitane. Costruire gallerie a una profondità persino maggiore degli standard. Anche questa è M4, la nuova linea metropolitana di Milano (linea blu), che festeggia il 4 luglio un avanzamento importante: l’inaugurazione della stazione di San Babila, collocata a circa metà percorso. M4 è un’opera che accorcia non solo le distanze cittadine, ma anche quelle tra il cuore antico di Milano e l’Europa: basteranno appena 12 minuti per raggiungere San Babila dall’aeroporto di Linate.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ne parla come della realizzazione di «un sogno: collegare direttamente l’aeroporto di Linate al cuore della città – ha detto Sala nel suo podcast quotidiano -. È un fatto epocale per la nostra città, per la sua internalizzazione, per lo sviluppo di quel sistema di trasporti pubblici che ci assicura una serie di fondamentali benefici in termini di decongestione del traffico, di miglioramento ambientale, di ricucitura della città in tutte le sue componenti».

La sesta rete metropolitana per estensione in Europa

Quando sarà ultimata, nel dicembre 2024, la linea (lunga 15 chilometri con 21 stazioni) permetterà di attraversare in soli 30 minuti il centro storico della città, collegando il quadrante est (Linate) con il quadrante ovest, fino alla stazione ferroviaria di San Cristoforo. La nuova linea è realizzata con tecnologia driverless (senza conducente), ed è quindi interamente automatizzata, in modo da consentire una frequenza molto ravvicinata dei treni. Con il completamento di M4, la rete metropolitana di Milano raggiungerà 118 chilometri, divenendo così la sesta in Europa per estensione.

Il consorzio guidato da Webuild

Fin dalla sua progettazione, la M4, finanziata con una partecipazione pubblico-privata e costruita da un consorzio di imprese guidato da Webuild (ex Salini Impregilo), è stata concepita favorendo la partecipazione costante della cittadinanza. In questi anni, ai numerosi open day organizzati per aprire ai cittadini le porte delle future stazioni, hanno partecipato decine di migliaia di persone. È così che dai comitati di quartiere alle rappresentanze del mondo produttivo fino ai singoli cittadini, il progetto della M4 è rimasto a disposizione di chiunque volesse dire la sua, presentare una proposta, sollevare una critica o una preoccupazione.

In questo solco rientrano alcune decisioni prese per ridurre al massimo l’impatto del cantiere sui cittadini, come lo smaltimento della terra di scavo delle gallerie mediante nastri trasportatori sotterranei invece di ricorrere all’utilizzo dei camion nel centro della città; o ancora la collaborazione con la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, attivata per valorizzare i reperti ritrovati in fase di scavo e poi messi in mostra al Museo Archeologico di Milano. Alcuni monumenti sono stati spostati per evitare qualunque rischio nella fase di passaggio della tmb (la fresa escavatrice). Sono questi i caratteri distintivi di quella che, non a caso, è stata chiamata la metro dei cittadini, un’opera che intende dare valore alla cittadinanza, non solo dal momento della sua inaugurazione, ma anche in fase di costruzione.

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