Mattinata all’insegna delle vendite per STMicroelectronics
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I titoli tecnologici europei seguono la falsariga dei peers statunitensi e asiatici, dopo la svendita della scorsa settimana che ha messo sotto pressione i listini azionari globali. Il settore tech si è indebolito per diversi motivi, fra cui le preoccupazioni per una guerra commerciale fra Usa e Cina e l’ossessione del presidente Usa Donald Trump per Amazon.

Mercoledì scorso il colosso dell’e-commerce guidato da Jeff Bexos ha bruciato oltre 31 miliardi di dollari del proprio valore di mercato, dopo un rapporto di Axios secondo cui il presidente Donald Trump vorrebbe modificare il trattamento fiscale favorevole di Amazon, che ha messo fuori mercato i rivenditori.

Brutte notizie anche per i fornitori di Apple. Secondo Bloomberg, infatti, il colosso di Cupertino avrebbe intenzione di sostituire i processori Intel nei computer Mac con i propri chip, notizia che ha portato il titolo Intel a cedere oltre il 6% ieri a Wall Street. Anche altri fornitori statunitensi di Apple sono scesi in sintonia con Intel, mentre il Philadelphia Semiconductor Index ha chiuso sui minimi del 9 febbraio.

Oggi hanno aperto deboli tutti i fornitori europei di Apple tra cui AMS, IQE, Infineon e la stessa STMicroelectronics. Si ricorda infine che l’intenzione di Apple di realizzare in casa i PMIC (Power Management Integrated Circuit) dei prossimi iPhone e iPad ha portato ad un crollo (-16%) delle azioni di Dialog Semiconductor, ovvero la società che attualmente si occupa della realizzazione di questo componente.

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