Mps, analisti scettici sull’aumento da 2,5 miliardi

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DIFFICILE TROVARE SOTTOSCRITTORI – Il maxi aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro entro il 2014 deciso da Banca Mps preoccupa gli azionisti: lo dimostra il deciso calo registrato dal titolo di Rocca Salimbeni questa mattina all’apertura dei mercati, dopo l’annuncio ufficiale arrivato nel weekend. “Non vedo proprio come il mercato possa prenderla bene. Sarà difficile trovare qualcuno disposto a sborsare tutti quei soldi, non sono davvero pochi”, ha detto un trader citato dal sito economiaweb.it.

I DUBBI DEGLI ANALISTI – A esprimere perplessità sulla ricapitalizzazione del gruppo senese sono state anche diverse banche d’affari, a partire da Citi Bank che si chiede se l’operazione riuscirà a chiudere finalmente il deficit di capitale di Mps. Gli analisti vedono in particolare due rischi: uno sulla effettiva esecuzione dell’aumento, l’altro legato al prezzo dell’emissione di nuove azioni. Icbpi da parte sua richiama la rilevante dimensione dell’aumento, sottolineando quanto potrà essere difficile trovare nuovi soci.

LA FONDAZIONE MPS – Intanto la Fondazione Mps, primo azionista della banca con poco più del 33,5%, ha già detto che si diluirà non avendo mezzi per coprire eventuali aumenti riservati ai soci e dovendo utilizzare parte delle azioni per pagare un debito residuo da 350 milioni con le banche creditrici, ricorda ancora economiaweb. Se la banca non dovesse riuscire a ripagare entro il 2014 il debito con il Tesoro attraverso l’aumento, i Mont bond – sottoscritti dal Mef per oltre 4 miliardi – andrebbero convertiti nazionalizzando la banca.

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