Mps, sì all’aumento da 2,5 miliardi

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Il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena ha approvato l’atteso aumento di capitale, superando l’ammontare richiesto dalla Bce dopo la conclusione degli stress test. L’operazione deliberata ieri vale infatti 2,5 miliardi, circa 400 milioni in più rispetto alle carenze segnalate dalle prove di resistenza rispetto ad un ipotetico scenario avverso. In questo modo la banca senese – e la Borsa ha premiato anche ieri il suo titolo che ha guadagnato un altro 6,31% a 0,691 euro – ha voluto dare una risposta forte a Francoforte per togliere ogni dubbio sulla sua solidità. I 400 milioni di capitale aggiuntivo saranno infatti utilizzati per rimborsare anche l’ultima rata del prestito ricevuto dalla Stato con i Monti bond, quella di 321 milioni da pagare nel 2017 visto che l’ammontare delle rate in scadenza nel 2015 e nel 2016 erano comprese nello shortfall segnalato dalla Bce. Il totale del rimborso è di 1,07 miliardi.
Gli azionisti di Mps hanno anche approvato altre azioni patrimoniali, che non incidono sulle quote degli azionisti, per 220 milioni che attengono alla vendita di asset non strategici e di una parte delle sofferenze accumulate. Ma non basta: il consiglio della Banca ha anche deciso di chiedere ai controllori di Francoforte la correzione dei dati dello stress test avverso, in particolare per quel che riguarda gli utili operativi di riferimento per il 2014, sottostimati rispetto alla realtà. La correzione, dice la banca di Rocca Salimbeni, ridurrebbe il deficit emerso di 390 milioni, che, visto l’ammontare dell’operazione approvata ieri, si tradurrebbero in un aumento aggiuntivo di capitale rispetto alle ipotetiche carenze segnalate dalla Bce.
L’aumento di capitale partirà in primavera, subito dopo l’approvazione del bilancio 2014 e quindi anche prima del tempo — entro il mese di luglio — indicato dall’Eurotower. Al consorzio di collocamento, guidato da Ubs parteciperanno Citi, Mediobanca e Goldman Sachs ed anche Barclays, BofA Merrill Lynch, Commerzbank, Deutsche Bank e Société Générale
«Siamo soddisfatti», ha dichiarato il presidente Alessandro Profumo al termine della riunione del cda. Gli amministratori di Mps dovranno ora inviare il piano — il termine è per lunedì 10 — al nuovo organismo di vigilanza unica che da martedì scorso è operativo a Francoforte e dovranno anche comunicarlo alla Commissione europea che aveva dato il via libera al piano di ristrutturazione della banca. L’interesse è ora, però, rivolto alle modalità dell’aumento di capitale, in particolare alla partecipazione dei maggiori azionisti, ed anche allo sviluppo delle strategie della banca senese che potrebbero comprendere alleanze e aggregazioni.

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