Mutui, Adusbef: in arrivo class action contro ammortamento alla francese

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Arrivano le prime sentenze contro i mutui con ammortamento alla francese, che prevede la restituzione degli interessi prima del capitale. Ad annunciarlo è l’Adusbef, l’associazione per la difesa degli utenti dei servizi bancari e finanziari, che prevede una valanga di nuovi ricorsi.

L’ultimo tribunale a pronunciarsi contro il sistema dell’ammortamento alla francese è stato il 9 gennaio quello di Milano, dopo i casi di Bari e di Larino. “Dopo la dura battaglia ventennale vinta contro l’anatocismo, e cioè l’applicazione di interessi sugli interessi ricapitalizzati, i tribunali accolgono le tesi dell’Adusbef contro ulteriori usi, abusi ed ordinari soprusi delle banche, com’è l’ammortamento alla francese sui mutui fondiari”, spiega il presidente dell’associazione, Elio Lannutti.

I casi. Il giudice di Milano Elena Riva Crugnola ha annullato la scorsa settimana le clausole di un contratto di mutuo che prevedeva un piano di ammortamento alla francese, nel quale le rate costanti, sono formate dalla somma di una quota capitale che aumenta progressivamente e di una quota interessi che, viceversa, diminuisce nel tempo. Le quote vengono a loro volta calcolate con la formula dell’interesse composto, cioè del calcolo di interessi sugli interessi. Le clausole del contratto in oggetto sono risultate contrarie al requisito della determinatezza o determinabilità previste dalla disciplina dei contratti ex artt. 1418, 1346 Codice Civile. La motivazione fornita dal giudice è che “la nullità della clausola di determinazione degli interessi, non comporta la nullità dell’intero contratto, ma la sostituzione di diritto della clausola nulla con la clausola sostitutiva di cui al terzo comma dell’art.1284 c.c., per cui gli interessi saranno dovuti nella misura legale”.
La decisione del tribunale di Milano arriva dopo quella del tribunale di Bari (sezione distaccata di Rutigliano, giudice Pietro Mastronardi), che si era pronunciato contro i mutui basati sull’ammortamento alla francese. In questo caso l’Adusbef aveva portato in aula la situazione di una famiglia di imprenditori pugliesi per due mutui aperti con il Banco di Napoli a gennaio 1988 e a maggio 1989 e il magistrato aveva sentenziato che il calcolo dell’interesse nel piano di ammortamento deve essere trasparente ed eseguito secondo le regole matematiche dell’interesse semplice e non di quello composto usato nell’ammortamento alla francese.
Ancora prima le richieste di un utente difeso dall’Adusbef erano state accolte dal tribunale di Larino (Sezione distaccata di Termoli) che, con la sentenza n.119/2012, ha dichiarato illegittimo il sistema di ammortamento alla francese che veniva applicato di nascosto all’ammortamento semplice o “all’italiana”, capitalizzando illegittimamente l’interesse pattuito. Il giudice ha dunque imposto alla banca la restituzione degli interessi pagati in più dal mutuatario.

Cosa prevede la legge. Il Codice civile prevede che il calcolo dell’interesse avvenga giorno per giorno (articolo 820/821), “non potendosi applicare quello composto se non nei limiti dell’articolo 1.283 che prevede che il patto anatocistico (capitalizzazione composta) sia successivo alla maturazione dell’interesse e mai precedente, come invece accade nell’ammortamento alla francese – precisa Lannutti -. La banca, che utilizza nel contratto questo tipo di capitalizzazione, viola non solo l’articolo 1.283 del Codice Civile ma anche l’articolo 1.284 che, in caso di mancata determinazione e specificazione o di incertezza (tra tasso nominale contrattuale e tasso effettivo del piano di ammortamento allegato al contratto), impone l’applicazione del tasso legale semplice e non quello ultralegale, indeterminato o incerto”. I mutuatari hanno così potuto ottenere l’annullamento parziale dei contratti di mutuo “per violazione della buona fede nella conclusione ed esecuzione dei contratti e per difformità tra tasso contrattuale (indicato agli atti) e quello effettivo di ammortamento”. E i piani di ammortamento sono stati ricalcolati al tasso legale di volta in volta in vigore, con l’eliminazione dell’anatocismo, determinando una quota interessi inferiore a quella pagata.

Quanto ci costa. Secondo i calcoli dell’Adusbef il costo dell’applicazione dell’ammortamento alla francese ammonta almeno a 10mila euro in più per un mutuo ventennale di 100mila euro, con variazioni legate al tasso di interesse applicato. Un esempio: per un muto ventennale di 100.000 euro l’ammortamento alla francese, ai tassi di interesse attuali, genera una rata di 791 euro mensili, invece che di 716 euro come farebbe con l’equo rimborso di capitale ed interessi, per una cifra extra di 75 euro al mese, che diventano 900 euro l’anno, per arrivare a 18.000 euro al momento dell’estinzione del prestito.

La class action. L’associazione proseguirà la sua battaglia contro l’ammortamento alla francese e mette a disposizione dei mutuatari un fac-simile di diffida e di messa in mora sul proprio sito a partire dal mese di gennaio. “Il consolidamento univoco della giurisprudenza dei tribunali, offre la possibilità all’Adusbef, che ha già raccolto centinaia di deleghe, di intentare una class action”, annuncia Lannutti.

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