Lo schema della truffa è semplice e collaudato: al ristorante arriva una prenotazione per un tavolo, tra le 8 e le 10 persone. A chiamare è una donna distinta, che dichiara di essere conoscente di qualche noto cliente del locale, di cui fa anche il nome. Questo, in qualche modo, diventa una rassicurazione.
Poi l’espressa richiesta di bottiglie di vino Bordeaux particolarmente pregiate, per celebrare un’occasione speciale. Di norma il ristoratore non possiede il vino. Il problema lo risolve la stessa cliente che fornisce al ristoratore il contatto del suo fornitore.
La truffa viene quindi compiuta: un finto corriere con una falsa ricevuta si presenta al ristorante consegnando una scatola con 6 bottiglie di vino dal costo di 500 euro. Peccato che, all’interno della scatola, ci sono in realtà bottiglie da supermercato, del valore di circa 8 euro ciascuna. E alla cena, ovviamente, nessuno si presenta. Al telefono usato per la finta prenotazione nessuno risponde.
In questo modo è stato raggirato un ristoratore di Reggiolo che, dopo aver compreso di essere stato raggirato, ha denunciato l’accaduto ai carabinieri di Reggiolo che, a parziale conclusione delle indagini, sono risaliti a uno dei truffatori identificato in un 50enne originario di Chieri e residente a Genova denunciato alla Procura reggiana per il reato di truffa.
Sarebbe lui il falso fornitore a cui il ristoratore si è rivolto rimanendo raggirato.
Le indagini ora proseguono per cercare di risalire al finto corriere che ha consegnato il vino intascando i soldi e alla donna che ha curato la finta prenotazione.