Ritorna l’esenzione dell’obbligo di Pos fino a 30 euro
Il Consiglio dei ministri approva due importanti novità: l’aumento del tetto per l’uso del contante e le nuove esenzioni all’obbligo di Pos.
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Il Consiglio dei ministri approva due importanti novità: l’aumento del tetto per l’uso del contante e le nuove esenzioni all’obbligo di Pos.

Contante, il tetto sale a 5mila euro

L’intervento sul contante è l’ottavo in dieci anni, segno di quanto si tratti di materia “sensibile” nel nostro Paese. Lo scorso febbraio il decreto Milleproroghe, complice un emendamento approvato in Parlamento dal centrodestra (Fdi compreso), aveva congelato per un altro anno il limite a 2mila euro, rinviando al 2023 il decalage a mille euro originariamente previsto dal Governo Conte 2 per il 2022. Appena insediato l’Esecutivo Meloni è stata promessa la nuova sterzata, ratificata adesso nella legge di bilancio: dal 1° gennaio il tetto salirà a 5mila euro. L’innalzamento, fortemente contestato dalle opposizioni, era stato inizialmente inserito nel decreto aiuti quater e poi stralciato, per mancanza dei requisiti di necessità e urgenza. Ma la Lega aveva assicurato che la norma sarebbe entrata in manovra. E così è stato.

Un Paese dipendente dal cash

La premier Giorgia Meloni ha già difeso pubblicamente la scelta di innalzare la soglia per i pagamenti cash giustificandola con la necessità di «parametrare il tetto del contante alla media europea». In nove Paesi, secondo la fotografia dello European Consumers Center, non ci sono limiti. Per gli altri si oscilla dalla soglia più alta in assoluto (15mila euro) della Croazia a quella più severa (500 euro) della Grecia. L’Italia, come ha sottolineato il Rapporto 2022 di The European House – Ambrosetti, è al 29° posto al mondo per incidenza del contante sull’economia e al 24° su 27 Paesi Ue nel “Cashless Society Index”.

Niente più obbligo di Pos per i mini-pagamenti

Sempre nella direzione di rendere più facile l’uso del contante va l’altra novità introdotta nella legge di bilancio: per le cifre inferiori a 30 euro, i commercianti non saranno più tenuti ad accettare i pagamenti con carte di credito e Bancomat e le multe verranno sospese. La norma prevede che il ministero delle Imprese e del Made in Italy decida entro 180 giorni, dunque entro giugno, «i criteri di esclusione, al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse».

Sanzioni sospese, il nastro si riavvolge

Lo stesso articolo della manovra stabilisce che, nelle more della definizione dei criteri di esclusione, «sono sospesi i procedimenti e i termini per l’adozione delle sanzioni». L’obbligo di Pos per esercenti e professionisti esiste sulla carta da dieci anni (fu introdotto dal decreto crescita del Governo Monti nel 2012) ma da allora nessun Esecutivo è mai riuscito a far decollare le multe per gli inadempienti. Durante l’era Draghi il traguardo era sembrato tagliato: il primo decreto Pnrr, approvato a dicembre 2021, aveva stabilito che le sanzioni sarebbero diventate operative dal 1° gennaio 2023, e il secondo decreto Pnrr, varato ad aprile, aveva addirittura anticipato la data al 30 giugno 2022. La sanzione avrebbe dovuto essere di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale fosse stata rifiutata l’accettazione del pagamento. Nulla da fare. Ora si riavvolge il nastro. Nuovo Governo, nuovo giro di giostra.

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