Nuovi strumenti per il credito in evoluzione

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Con la partecipazione di oltre 300 professionisti in rappresentanza di più di 100 aziende di credito, il CRIF Finance Meeting si è confermato uno degli eventi italiani più importanti del settore finance. In primo piano, come ormai da tradizione, le success story nei progetti di origination, business credit, portfolio management e collection realizzati dalle aziende di credito col supporto di CRIF. Ma, a caratterizzare l’edizione 2014, sono state anche due importanti novità: la presentazione del primo modello di valutazione automatizzata delle garanzie immobiliari residenziali studiato per il mercato italiano e il lancio di Perform 2.0, il nuovo Credit Bureau Score di CRIF.

Rivoluzione AVM

Gli Automated Valuation Model (AVM) sono sistemi che, come ha spiegato Luke Brucato , AVM Sales & Marketing Manager di CRIF, sono capaci di svolgere in maniera automatizzata il lavoro di monitoraggio del valore degli immobili posti a garanzia dei crediti immobiliari. Un tema, questo, su cui le banche sono particolarmente sensibili considerato l’attuale andamento delle sofferenze e che ha infatti riscosso un’attenzione particolare da parte dei partecipanti, anche perché consente di dimostrare all’ente di vigilanza una più attenta governance del rischio di credito ipotecario attraverso il controllo dell’andamento delle singole posizioni.
Rispetto alle metodologie tradizionali di rivalutazione statistica per indici – che utilizzano il valore storico di partenza degli immobili e possono pertanto essere influenzate da errori, sovrastime o dati mancanti nel fascicolo mutui – i sistemi AVM rappresentano non solo una risposta innovativa ma, soprattutto, una soluzione dalle performance elevate. Infatti, la loro precisione dipende dalla caratteristica di essere basati su una rivalutazione puntuale, immobile per immobile, che considera le singole caratteristiche del bene. “Nei mercati anglossassoni e nord europei – ha spiegato Brucato – questi sistemi che utilizzano modelli statistico-matematici per fornire una stima di valore di uno specifico immobile stanno già rivoluzionando il mercato. Anche perché oggi gli istituti di credito hanno la necessità di seguire standard internazionali e metodologie di valutazione accurate e affidabili”.
Più nel dettaglio, lo strumento AVM permette di definire un valore puntuale dell’immobile a una determinata data, insieme all’indicazione di uno specifico Confidence Level, anche su proprietà che non hanno mai subito transazioni o la cui storia non è nota, in quanto la valutazione non viene condotta a partire da valori di mercato storici dell’immobile, ma attraverso le caratteristiche del cespite e la sua collocazione geografica. Inoltre, al contrario della tecnica di indicizzazione, l’accuratezza degli AVM rimane costante nel tempo a prescindere da quando un immobile sia stato venduto o valutato. Tale accuratezza, secondo l’analisi condotta in Gran Bretagna dalle principali agenzie di rating, permette “haircuts” più calmierati sui valori immobiliari rivalutati, con conseguenti loan to value (LTV) più bassi, che comportano a loro volta la necessità di accantonamenti più contenuti da parte degli istituti di credito a fronte dei mutui erogati.
Un nuovo indicatore evoluto per la valutazione del rischio di credito
Altra importante novità presentata al CRIF Finance Meeting 2014 è Perform 2.0, il nuovo Credit Bureau Score di CRIF. Come ha sottolineato Davide Capuzzo , Analytics Director di CRIF Decision Solutions, si tratta del “primo ed unico indicatore in Italia che sintetizza il patrimonio informativo utilizzato dai lenders per verificare il rischio di credito” e che, introducendo elementi informativi nuovi ed unici, consente una “valutazione del rischio di controparte in tutte le fasi del ciclo di vita del credito e consistenti risparmi in termini di accantonamento di capitale”.

Perform 2.0, integrando modelli specifici e “capillari” per segmento di clientela, permette di migliorare notevolmente il potere predittivo delle valutazioni in particolare quelle relative ad aziende start-up e liberi professionisti, con un significativo incremento delle performance gestionali del segmento business.

In Perform 2.0 sono inoltre sintetizzate le lezioni imparate da tutti i mutamenti avvenuti nell’industria del credito negli ultimi anni quali il link tra imprese e persone fisiche e i fenomeni di mobilità-creditizia e “territoriale”. Un risultato ottenuto non solo con l’introduzione di metodologie statistiche di ultima generazione, spiega Capuzzo, ma anche grazie alla ricchezza del patrimonio informativo del gruppo CRIF utilizzato – CRIF Information Core – e all’esperienza ultra ventennale accumulata nello sviluppo di Credit Bureau Scores nel mondo.
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