Operazione di riacquisto dei bond regionali
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A essere coinvolte 6 regioni: Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche e Puglia  operanti tramite intermediari finanziari incaricati che sono Barclays, BNP Paribas, Citigroup e Deutsche Bank. Inizialmente coinvolte 8 regioni a rimanere fuori ora sono Piemonte e Abruzzo. Ieri la firma degli atti propedeutici al lancio dell’offerta di riacquisto  a cui gli investitori potranno aderire entro il prossimo 9 dicembre e i risultati, come spiega il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, verranno comunicati al mercato il girono seguente, così come previsto dai documenti dell’offerta.

Il riacquisto dei bond regionali riguarderà fino ad un massimo di 5,6 miliardi di euro di titoli in circolazione e l’operazione, coordinata e supervisionata dal Ministero dell’economia e delle finanze, ha come obiettivo quello di ridurre gli oneri finanziari del debito regionale e a semplificarne la struttura.

Per il progetto il Tesoro ha messo a disposizione circa 6,2 miliardi di euro e non pone però una soglia minima formale per la buona riuscita dell’operazione, anche se si aspetta l’adesione da parte di almeno il 50-60% dei detentori.

Per il riacquisto dei bond le regioni, così come ha sancito la disposizione del D.L. n. &&/2014, si finanzieranno attraverso un mutuo trentennale con il Ministero dell’economia e delle finanze e l’operazione, assicura il tesoro, non avrà impatti negativi sul debito della Pubblica Amministrazione.

L’agenzia di rating Moody’s, come riporta anche Reuters, ha stimato che l’operazione di buyback garantisce alle regioni un prolungamento delle scadenze dall’attuale 2023/2036 al 2045, insieme ad un taglio delle cedole tra in media i 100 e i 300 punti base arrivando al 2% annuo.

Intanto, la Bce sembra che stia attualmente valutando la possibilità di espandere il suo programma di acquisto asset anche ai bond degli enti locali dell’Europea, quindi bond regionali e comunali.

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