Il sistema dei buoni pasto per via di commissioni al 20% non è più economicamente sostenibile. A questa iniziativa aderiscono anche le imprese della distribuzione commerciale, dai piccoli esercizi di vicinato fino a supermercati e ipermercati della distribuzione organizzata.
“Con questa giornata di sospensione del servizio vogliamo sensibilizzare i consumatori sulle gravissime difficoltà che le nostre imprese vivono quotidianamente a causa delle elevate commissioni che dobbiamo pagare sui buoni pasto, se si pensa che per un buono del valore di 8 euro ne riceviamo poco più di 6 di rimborso – dichiara Massimo Sartoretti, presidente Fipe Confcommercio Alto Piemonte -. Parliamo di una vera e propria tassa occulta che supera anche il 20% del valore del buono. La nostra è una protesta che ha l’obiettivo di salvaguardare la funzione dei buoni pasto perché, se si va avanti così, sempre meno aziende saranno disposte ad accettarli e rischiano di diventare davvero inutilizzabili. C’è bisogno di una riforma che renda il sistema economicamente sostenibile anche per le nostre imprese che, in fin dei conti, sono quelle che danno il servizio ai lavoratori e che sempre più numerose in questi ultimi anni hanno già deciso di rinunciarvi. Ma è altrettanto urgente far si che la prossima gara Consip da 1,2 miliardi di euro non venga aggiudicata con gli sconti delle precedenti perché saremo sempre noi a pagarli”.
Le sigle che aderiscono allo sciopero sono Fipe Confcommercio, Fida Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti, Ancd e Coop.