Il cda della Banca Popolare di Vicenza ha proposto all’assemblea dei soci di ridurre il valore dell’azione a 48 euro dai 62,5 euro precedenti con una conseguente riduzione del 23,2%. “La determinazione di tale valore – spiega l’istituto in una nota – è principalmente riconducibile agli effetti del Comprehensive Assessment effettuato dalla Bce ed ai conseguenti impatti sul patrimonio e sul target di capitale”.
Per il presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, “l’evoluzione del contesto normativo e regolamentare, unito agli effetti della lunga crisi economica, hanno indotto il consiglio di amministrazione a proporre un adeguamento del valore dell’azione della Banca Popolare di Vicenza, coerentemente con le rigorose analisi condotte dal perito indipendente. Dopo tale adeguamento l’azione Bpvi esprime un rapporto tra valore e patrimonio pari a 1,2”.
4 commenti
a posto
adesso facciamo una piccola analisi del comportamento “etico ” della banca.
da 3 anni a questa parte, la Banca Popolare di Vicenza ha CONSIGLIATO CALDAMENTE e quindi OBBLIGATO (tanto è vero che l’incidenza è del 100% ) tutti i clienti richiedenti un mutuo ipotecario o un fico, a comprare azioni della stessa banca in misura proporzionale al fido concesso ( o mutuo )
A parte il comportamento ETICO per cercare di rattoppare il capitale sociale , adesso con una svalutazione delle 23% del valore delle azioni, è presumibile pensare che questo 23% diventi un costo accessorio ( ulteriore ) del finanziamento concesso e che quindi dovrebbe essere inserito nel TAEG ( cosa che non è stata fatta per le azioni che virtualmente sono soldi del cliente ……. la perdita pero’ è riconducibile ad una scelta del CDA della banca e non al mercato azionario considerando che no sono quotate
ma la consob dov è?? dove stanno le associazioni dei consumatori ? e Banca d’Italia ??
e la BCE ?? e Draghi?? e la Merkel ?? e la stessa Mediaobanca ?? e Qui Quo Qua e Zio Paperone ????
al di là di ogni considerazione e valutazione espressa dalla banca con termini inglesi per una migliore comprensione della pronlematica emersa (comunicata, peraltro, tramite trafiletti di Stampa, il problema veero è che quando un’azienda ha forti perdite gestionali (nelle aziende di credito dovute a fidi facili e non garantiti da cui crediti in sofferenza, incagliati e dubbi) sono necessari accantonamenti sttratosferici che vengono superati o da aumenti di capitali corrispondenti o da svalutazione del capitale in proporzione della perdita subito e certificata anche per effetto dello stress test imposto da BCE con il bilancio 2014 .un socio che queste problematiche le ha vissute avendo lavorato in azienda di credito per ben 35 anni
e quindi ? non ho capito l’intervento………..che ce frega se devono fare svalutazioni o forti aumenti di capitale… la cattiva gestione deve pagarla chi l ha generata mica l’utente finale che ha preso 5 mila euro. vedrete che chi ne aveva qualche milionata prima della decisione gliele hanno convertite in obbligazioni . e la banca d itali adov è ??
Vergognoso.
Non è possibile che il presidente Zonin assieme al CDA non fossero al corrente che l’azione era sopravalutata ingannando così i poveri cristi di risparmiatori che oggi si trovano con un pugno di mosche senza la certezza di poter disporre del capitale investito.
Questi signori dovrebbero pagare di tasca loro perchè e veramente un ladrocinio, non c’è più serietà e sicurezza negli investimenti.
E’ meglio ritornare come una volta a tenere i soldi sotto il materasso perchè si è perso tutta la fiducia anche nelle banche.
Vergogna
Ma gli organi di controllo dove sono, dormono dalla mattina alla sera in quel di Roma?