Le banche continuano ad alimentarsi presso la Bce, ricorrendo a larghe mani ai prestiti dell’istituto centrale europeo. Cresce quindi il peso percentuale dei finanziamenti concessi dalla banca centrale sul totale del passivo delle banche europee. Il passivo viene calcolato al netto del capitale, delle riserve e delle passività residue (che sono gli interessi sui depisiti e bond e le posizioni sui derivati).
L’analisi è dell’Esrb, il Comitato europeo per i rischi sistemici, che ha analizzato un campione di grandi istituti di credito europei, tra cui Unicredit, Intesa San Paolo e Monte dei Paschi di Siena dell’Italia.
Proprio Mps è risultato il più dipendente dai flussi provenienti dalla Bce. L’analisi globale, con dati disponibili al settembre 2012, mostra come le nostre banche abbiano circa l’8 per cento del passivo rappresentato dai prestiti della Bce, negli ultimi tre anni la media era stata ben al di sotto, al 3%.
Le banche spagnole sono passate dal 5% al 14%, quelle greche dal 24 al 35%. Quelle di Cipro dal 6 al 12%, quelle portoghesi dall’8 al 12%, quelle slovene dal 4 al 9%, quelle irlandesi dal 15 al 18%. E anche le banche francesi hanno raddoppiato il loro ricorso ai prestiti Bce, passando dal 2 al 4%. La Germania ha invece ridotto di circa mezzo punto percentuale il peso dei finanziamenti della Banca centrale europea, comprimendolo intorno al 2% del passivo.