Prestiti vitalizi di nuovo in pista

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Torna in gioco il prestito vitalizio ipotecario. Ed entra in scena il divieto di iscrivere ipoteca su più immobili dello stesso proprietario e l’obbligo, a carico del Ministero dello sviluppo economico, di consultare sia l’Associazione bancaria italiana e le associazioni dei consumatori nella stesura del regolamento ad hoc per l’offerta dei prestiti vitalizi ipotecari.

Questo il contenuto della proposta di legge (C.1752-A), a firma Marco Causi (Pd) e Antonio Misiani (Pd) recante norme per la modifica della legge 248/2005 in materia di disciplina del prestito vitalizio ipotecario. Il testo, licenziato dalla Commissione finanze della camera la scorsa settimana, si appresta ora a superare il vaglio dell’Aula di Montecitorio. Dopo la discussione generale, che si è svolta lunedì 7 luglio, sono previste per oggi le votazioni conclusive a seguito delle quali il testo sarà sottoposto al vaglio della Commissione finanze del senato. Subito dopo l’estate la nuova normativa potrebbe essere approvata definitivamente e approdare in Gazzetta Ufficiale. Nel dettaglio, la proposta di legge, mira a modificare alcuni aspetti formali della disciplina introdotta con il dl 203/2005 (Misure di contrasto all’evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria poi convertito nella legge 248/2005). Il prestito vitalizio ipotecario è, infatti, quell’istituto che «ha per oggetto la concessione da parte di aziende ed istituti di credito nonché da parte di intermediari finanziari, di finanziamenti a medio e lungo termine con capitalizzazione annuale di interessi e spese, e rimborso integrale in unica soluzione alla scadenza, assistiti da ipoteca di primo grado su immobili residenziali, riservati a persone fisiche con età superiore ai 65 anni compiuti». Di fatto, quindi, si tratta di un finanziamento a lungo termine assistito da ipoteca sull’immobile di residenza. Il finanziamento, però, è strutturato in modo tale da non prevedere rimborsi di alcun tipo, nemmeno per gli interessi, fino alla morte del contraente. Spese e interessi, infatti, vengono capitalizzati e sono dovuti solo a scadenza. Il rimborso, inoltre, a meno di rimborso volontario anticipato da parte del sottoscrittore, è a carico degli eredi. Qualora questi non rimborsino (entro un anno e in unica soluzione), la banca diventerà proprietaria dell’immobile.

Per migliorare l’impianto normativo, però, sono state necessarie alcune precisazioni di carattere formale. A spiegare a ItaliaOggi l’entità delle modifiche apportate, il relatore al testo Paolo Petrini (Pd). «Abbiamo ritenuto opportuno apportare alcune modifiche di carattere formale all’impianto normativo al fine di far funzionare al meglio la disciplina», ha sottolineato Petrini, «e, proprio in questo senso, è stata introdotta la disposizione in base alla quale, ai fini dell’applicazione della disciplina sulle agevolazioni per il settore del credito, non rileva la data di rimborso del prestito vitalizio ipotecario». Non solo. A entrare nella normativa anche l’Abi e le associazioni dei consumatori. «Abbiamo scelto di mettere nero su bianco il fatto che, il Ministero dello sviluppo economico, nel corso dei lavori per la modifica del decreto ad hoc per regolare l’offerta dei prestiti vitalizi ipotecari, dovrà consultare sia l’Abi sia le associazioni dei consumatori in modo che siano maggiormente coinvolti tutti i soggetti interessati. Infine», ha concluso il relatore, «abbiamo scelto di accogliere una modifica presentata dal Movimento 5 stelle, volta a specificare il divieto di iscrivere ipoteca su più immobili dello stesso proprietario. Una precisazione che dona quella concretezza in più a una prassi ora mai consolidata».

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